Il 16 giugno 2017 il Tribunale di Milano ha emanato un decreto per “impedire la propagazione dell’illecito”, cioè la vendita delle copie fisiche dell’ultimo album di Roger Waters, Is This the Life We Really Want? La copertina del disco era considerata un plagio di alcune opere di Emilio Isgrò, artista concettuale noto per la tecnica di cancellatura del testo sviluppata negli anni ’60.
Nel corso del mese successivo, però, tra le parti si è sviluppato un dialogo e, nonostante il giudice Silvia Giani avesse confermato la sospensione del commercio delle copie fisiche, alla fine si è arrivati a una conciliazione. Isgrò ha rinunciato all’azione per violazione del copyright, e Waters ha avuto occasione di approfondire il lavoro di un artista con cui dice di avere “molto in comune”. La notizia è arrivata direttamente da Sony Music, che ci ha inviato la nota congiunta dei legali dell’azienda, di Roger Waters ed Emilio Isgrò. La riportiamo integralmente:
“Siamo lieti di annunciare che Emilio Isgrò e Roger Waters hanno posto termine alla loro controversia relativa al materiale grafico del nuovo album del signor Waters, Is This The Life We Really Want?.
Pertanto, Emilio Isgrò ha inequivocabilmente rinunciato alla sua azione relativa alla violazione del copyright nei confronti di Roger Waters, delle cui opere è grande fan e ammiratore. Isgrò riconosce con piacere che la buona fede di Waters non è in discussione e il fatto che, come da Waters stesso dichiarato, questo materiale grafico è stato sviluppato da lui stesso e dai suoi creativi collaboratori, in modo indipendente dall’opera di Isgrò.
Roger Waters ha avuto, a sua volta, attraverso questa vicenda, l’opportunità di venire a conoscenza del grande artista italiano e delle sue opere, considerato nella cerchia dei critici come uno dei più importanti rappresentanti dell’arte contemporanea italiana e creatore della “Cancellatura”. Roger Waters ha dichiarato: “Con la copertina di “Is This The Life We Really Want?” parlo della censura, una cosa che, da allora, ho scoperto di avere in comune con le opere di Emilio Isgrò”.
Questi grandi artisti, Isgrò e Water, sono lieti di avere l’opportunità, quali artisti contemporanei in campi diversi, di unirsi e sottolineare l’ingiustizia sociale nonché i pericoli della censura attraverso i mezzi della musica e dell’arte contemporanea.”