La società di edizioni BMG ha scaricato Roger Waters dopo i commenti controversi su Israele e Ucraina. Lo riporta Variety, che spiega che è pratica non rara rescindere i contratti discografici, ma è un evento molto meno frequente per quanto riguarda i grossi accordi di publishing.
Secondo la testata americana, la «mente creativa dei Pink Floyd» aveva firmato con BMG un contratto relativo alle edizioni nel 2016 che comprendeva anche la pubblicazione l’anno scorso del remake di The Dark Side of the Moon. Il nuovo amministratore delegato Thomas Coesfeld, arrivato a luglio 2023, avrebbe fatto saltare l’accordo, tant’è che alla fine l’album è uscito per l’etichetta inglese Cooking Vinyl.
Di certo, negli ultimi anni Waters è stato al centro di varie controversie politiche, tra cui la posizione terzista dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Invitato proprio dalla Russia a parlare a febbraio 2023 al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Waters ha detto che l’invasione è «illegale», ma ha anche aggiunto che non è stata «non provocata», condannando quelli che chiama i «provocatori». Waters ha poi detto a Rolling Stone di essere sulla lista del governo ucraino di personalità pubbliche da assassinare.
Uguale scalpore hanno fatto le sue posizioni sulla questione israeliano-palestinese, nonché le accuse di antisemitismo. Il musicista, com’è noto, sostiene il movimento Boycott, Divestment, and Sanctions. Già a novembre, in un’intervista rilasciata a Glenn Greenwald, Waters affermava di essere stato liquidato dalla BMG su pressione della Anti-Defamation League, l’organizzazione non governativa ebraica con sede negli Stati Uniti. Una fonte di BMG ha detto a Variety che l’azienda non condivide questa versione dei fatti.