Rokia Traoré è stata arrestata lo scorso venerdì all’aeroporto di Fiumicino di Roma. La cantautrice del Mali era appena atterrata in Italia – dove la sera era previsto un suo concerto in città al Tempio di Venere e Roma al Parco archeologico del Colosseo quando durante – quando alla frontiera è stata fermata. A darne notizia il Manifesto.
La motivazione è un mandato d’arresto europeo che pendeva sull’artista. Tutto inizia nel 2018 quando Traoré e il suo ex marito, il drammaturgo belga Jan Goosens, si separano. Tra i due inizia una lotta per l’affidamento della figlia con Rokia che accusa Goosens di aver avuto atteggiamenti sessuali nei confronti della figlia. I tribunali belgi sentenziano per un affidamento condiviso ma Rokia si oppone fino a che nel 2020 viene arrestata in un aeroporto di Parisi con l’accusa di sequestro e presa in ostaggio.
Dopo qualche giorno di carcere, e uno sciopero della fame, Traoré viene rilasciata con il divieto di lasciare il territorio francese. Ma l’artista prende un volo privato e torna in Mali con la figlia definendosi «sconvolta per l’uso del mandato d’arresto europeo che di solito viene emesse nel quadro della lotta al terrorismo».
Come riportato dal Manifesto, l’ambasciatore del Mali sta cercando di far ottenere i domiciliari a Traoré nell’attesa dell’estradizione in Belgio.