Mike Stock, Matt Aitken e Pete Waterman, gli autori e produttori inglesi dietro a grandi successi di Dead or Alive, Kylie Minogue, Bananarama, Rick Astley, solo per citarne alcuni, hanno presso intervistati dal Sun una serie di critiche a Sabrina Carpenter.
Waterman ha citato in particolare Carpenter come artista la cui immagine, a suo avviso, è dannosa per le donne: «Vedere Sabrina Carpenter vestita come una bambina è piuttosto offensivo. Non ne ha bisogno. Ha un grande talento, eppure nell’industria musicale le ragazze si vestono così per portare i ragazzi sui loro siti»
Ancora Waterman: «È pazzesco, se chiedi di essere rispettata non vai sul palco in perizoma». Sui riferimenti erotici presenti nei testi di Sabrina, cifra stilistica della popstar, Stock ha un parere deciso: «Sono pigri».
Sabrina Carperter ha risposto al trio in un’intervista per il Sun on Sunday: «Il mio messaggio è sempre stato chiaro: se non riuscite a sopportare una ragazza che è sicura della propria sessualità, non venite ai miei show». Carpenter non si è stupita del commento dei tre uomini: giudicare le donne dall’apparenza «non è qualcosa di nuovo». E ancora: «Le artiste donne sono sempre state vittime di shaming. Negli anni ’00 Rihanna, nei ’90 Britney Spears, negli ’80 Madonna. Ora tocca a me. In sostanza, stanno dicendo che le interpreti femminili non dovrebbero esporre la propria sessualità nei testi, nel modo in cui si vestono e in quello in cui si esibiscono».
«È totalmente regressivo. Non mi sembra che queste persone facciano commenti quando parlo di cura di sé, body positivity o pene d’amore, che sono tutte cose normali per una venticinquenne. Vogliono solo parlare del lato sessuale delle mie performance».