Da quando è finita l’esibizione dei Måneskin durante la prima serata del Festival (qui le pagelle), sui social si è parlato molto della somiglianza tra Zitti e buoni e F.D.T., un brano degli Anthony Laszlo – un progetto di Andrea Laszlo de Simone – uscito nel 2015, soprattutto nel ritornello. Qualcuno ha parlato addirittura di plagio, e il caso è arrivato fino alla conferenza stampa del festival.
Dopo la perizia tecnica richiesta ieri da Sony Music, oggi la questione si è chiusa definitivamente: non c’è nessun plagio «né melodico, né armonico né strutturale, se non nei riferimenti tipici del rock», come ha spiegato il vicedirettore di Rai 1 Claudio Fasulo. «La conclusione dei nostri esperti è che melodia e incipit sono completamente diversi».
La band ha commentato la vicenda attraverso un comunicato stampa: «Non solo non vi è presenza di plagio melodico sulla linea vocale (quello tutelato principalmente dalle attuali leggi in vigore) ma non vi è neppure un plagio strumentale o nella struttura armonica. Il focus principale dell’analisi della perizia è la melodia del ritornello, e nei due brani si evince una totale discordanza: la sola coincidenza delle parole “fuori di testa” è elemento insufficiente in quanto utilizzato con note e metriche differenti», spiegano. «In F.D.T. notiamo una pausa di un ottavo (ben udibile) tra le parole “fuori di” e “testa”, mentre in Zitti e buoni si nota la totale assenza di pause, anzi un’esecuzione legata, più stretta e fluida, nonché, come già sottolineato, a maggior complessità ritmica».