Forse il prossimo Sanremo dovrebbero organizzarlo direttamente in un’aula di tribunale. Dopo l’indagine avviata dalla procura di Imperia per danneggiamento a proposito della “strage di fiori” di Blanco e l’esposto di un’associazione pro vita per «atto osceno in luogo pubblico» circa il rapporto mimato da Rosa Chemical e Fedez, giunge notizia di una sentenza relativa all’edizione 2016 del Festival.
Quell’anno Sanremo era condotto da Carlo Conti. Fu vinto dagli Stadio con Un giorno mi dirai. Tra le nuove proposte c’erano, tra gli altri, Mahmood, Ermal Meta, Irama, Gabbani, che vinse con Amen.
Il Tribunale di Genova si è pronunciato circa il ricorso presentato dalla Rai contro l’architetta Chiara Biancheri, dando ragione a quest’ultima.
Nel 2018 Biancheri aveva portato in tribunale la Rai per violazione del diritto d’autore in quanto autrice dell’opera “The Scent of the Night” utilizzata come scenografia del Festival del 2016. Il tribunale di Genova aveva dato ragione all’architetta, riconoscendole 40 mila euro di danni e disponendo la rimozione del programma da internet. Biancheri ha avuto la meglio anche in appello.
La Rai ha presentato un ricorso che è stato ora rigettato, condannandola altresì al pagamento delle spese in favore di Biancheri.
Relativamente a Sanremo 2023, ieri Striscia la notizia, ha intervistato Massimiliano Capitanio, uno dei commissari di Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. A proposito sia della “strage di fiori” di Blanco che dello strusciamento di Rosa Chemical e Fedez, Capitanio ha spiegato che «i minori devono essere tutelati fino alle ore 23. In caso di violazione la Rai rischia una sanzione fino a 600 mila euro».
Nella stessa intervista si parla della pubblicità a Instagram fatta sul palco dell’Ariston. L’Agcom potrebbe pronunciarsi nel caso ci fosse stato un accordo commerciale non dichiarato tra Rai e piattaforma. Durante una delle conferenze stampa del Festival è stato però detto chiaramente che non vi era alcun accordo. «Avere Chiara Ferragni e non parlare di Instagram era difficile», ha detto Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di Rai Pubblicità spiegando che i siparietti dedicati alla piattaforma erano frutto di una scelta editoriale.
Il caso Sanremo verrà discusso in Agcom mercoledì 22 febbraio.