Nella giornata di ieri alle Vele di Scampia, a Napoli, è ceduto un ponte-ballatoio al terzo piano della Vela celeste. Il crollo – le cui cause sono ancora da accertare – costa la vita di due persone, Roberto Abbruzzo e Margherita Della Ragione. Ma sono almeno 15 le persone coinvolte nella caduta, con sei adulti (tre donne in condizioni gravi) e sette bimbe ricoverati in ospedale, quest’ultime tutte in codice rosso (due in condizioni gravi).
Tra i tanti artisti che hanno pianto per l’accaduto, a prendere parola sono stati due rapper che conoscono molto bene la situazione di Scampia, Geolier e Luchè.
Il giovane artista napoletano ha pubblicato una foto di una donna ferita dopo il crollo, scrivendo con tristezza: «Siamo cinematografici ma abbandonati. Senza più lacrime, cosi non si può».
Luchè invece ha postato uno scatto in cui appaiono due scritte sulle mura delle Vele. Da un lato un esplicito “No a Gomorra”, seguito dall’ancor più diretto “Scampia mica è una puttana. Fra non te la do”. Il tutto seguito da questo pensiero: «Ho preso in prestito da mio fratello Giuseppe Di Vaio questa foto di qualche tempo fa perché la frase che si legge dice tanto. Insieme a tanti altri artisti della nostra terra abbiamo urlato le emozioni di chi è cresciuto in certi contesti, ma spesso sembra che sia tutto e solo intrattenimento. Ci abbiamo messo tanta rabbia, e spesso, io personalmente, ho assunto degli atteggiamenti abbastanza aggressivi, che se però letti nel modo giusto erano solo una conseguenza del restare increduli davanti a tanto degrado. Ora che ci sono delle vittime innocenti, mi richiedo come sia possibile essere lasciati così per tutto questo tempo». Lo stesso Di Vaio, in un carousel su Instagram con varie foto scattate alle Vele ha aggiunto: «Ci vuole coraggio per entrarci nelle vele di Scampia. Si vive al limite. Tutti lo sanno».