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Scott Weiland, la vedova afferma che «non è andato in overdose»

Intervistata dal podcast 'Appetite For Distortion', Jamie Wachtel ha spiegato che «visto che aveva della droga in corpo, il medico legale ha dovuto dichiarare che si trattava di quello. Ma la verità è che Scott è morto perché l'arteria principale nel ventricolo sinistro era bloccata al 95%»

Foto: Ebet Roberts/Redferns/Getty Images

«Penso che in realtà non abbia mai avuto il riconoscimento e il rispetto che merita davvero. Quando è morto, tutti dicevano: “Che tragedia, ma, ovviamente, è andato in overdose”. E invece non è andato in overdose, cazzo. Dal momento che aveva della droga in corpo, il medico legale ha dovuto dichiarare che si trattava di overdose». Durante un’apparizione nell’ultimo episodio del podcast Appetite For Distortion, la vedova di Scott Weiland Jamie Wachtel ha parlato della sua eredità, a più di otto anni dalla morte del frontman degli Stone Temple Pilots.

E ha spiegato quale è stata la causa della morte del marito: «La verità è che Scott è morto perché l’arteria principale nel ventricolo sinistro era bloccata al 95%. Una conseguenza di 10 anni di uso di eroina, di un’intera vita adulta passata a fumare come un turco. Il suo cuore si è fermato. C’erano tracce di sostanze stupefacenti nel suo sistema? Sì. Sapevo che assumeva droghe? No, non lo sapevo, perché mi raccontava bugie, mi era capitato di beccarlo prima e avevamo litigato furiosamente, ero arrabbiatissima con lui. […] E ricordo anche di aver parlato con il coroner in Minnesota quando è successo: “Come ha potuto mentirmi di nuovo”. E il coroner è stato così gentile da rispondermi: “Penso che non volesse deluderti”. Sì, non era un’overdose. Il suo cuore si è fermato perché aveva subito troppi abusi tra droghe, fumo e abuso di alcolici».

Weiland è stato trovato morto sul suo tour bus nel dicembre 2015 all’età di 48 anni, secondo il report del medico legale a c”ausa di un mix di droghe e alcol”. Il cantante, che era in viaggio con la sua band solista The Wildabouts, era anche alle prese con l’automedicazione, l’allontanamento dai suoi figli, alcune difficoltà finanziarie e un problema con l’alcol in costante peggioramento.

Riguardo alle critiche che ha ricevuto da alcuni fan di Scott per il suo ruolo nelle circostanze che hanno portato alla morte del cantante, Jamie ha affermato: «La gente può dire quel cazzo che vuole sulle cose che ho fatto o non ho fatto. Ma la verità è che mi sono accollata tutto il lavoro pesante con lui, ero da sola, cercavo di tenerlo al sicuro e di mantenerlo calmo, portarlo dai dottori giusti e alle prove. Ero in tutto e per tutto la sua custode. Ed è stato davvero, davvero dannatamente difficile. Quindi quando parliamo dei commenti che le persone fanno su di me, su Scott, sul nostro matrimonio,voglio dire a tutti di andare a fanculo, perché non erano lì. E giudicare è solo ignoranza. Ed è per questo che… le cose orribili che la gente ha detto, l’uso della parola “tossico”, tutto questo, onestamente ho smesso di leggerle anni fa. Ho semplicemente smesso. Non leggo articoli o commenti su di lui, perché per me sono così sconvolgente quell’ignoranza, quella negatività e quei giudizio. Mi fanno vomitare, mi danno ansia, mi deprimono. Quindi semplicemente non li guardo».

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