Sean “Diddy” Combs è stato accusato di violenza sessuale da un’altra donna. Nel testo della causa, presentata in California, si legge che la presunta vittima sarebbe stata «abusata brutalmente e in gruppo» come “punizione” per aver detto pubblicamente che il produttore e discografico sarebbe stato legato in qualche modo all’omicidio di Tupac Shakur. Proprio all’inizio di questo mese, la famiglia dello scomparso rapper ha ingaggiato uno dei più potenti avvocati di Hollywood per indagare su possibili connessioni tra Combs e l’omicidio dell’artista, avvenuto quando Tupac aveva 25 anni, nel settembre 1996 a Las Vegas.
La donna, di cui per ora non si conosce il nome, ha affermato che Diddy e altre persone l’avrebbero stuprata ripetutamente con il telecomando di un televisore. L’incontro tra il fondatore della Bad Boy e la vittima sarebbe avvenuto su FaceTime, durante una chiamata effettuata da un uomo che la donna aveva incontrato fuori da un bar nel febbraio del 2018. Quest’ultimo l’avrebbe fatto per «vantarsi con le persone del suo amico famoso».
Durante la chiamata, quando Diddy poteva sentire, la donna avrebbe detto di non essere particolarmente rimasta particolarmente colpita dal fatto, aggiungendo ad alta voce che, secondo lei, Combs era invischiato in qualche modo nell’omicidio di Tupac. La donna ha poi dichiarato che in quel momento avrebbe sentito Diddy rispondere che «gliel’avrebbe fatta pagare» per quello che aveva detto.
Il racconto continua: un mese dopo, la donna si sarebbe trovata a casa dell’uomo che aveva effettuato la chiamata. A un certo punto, Diddy sarebbe arrivato senza preavviso e l’avrebbe minacciata di farle un “Glasgow smile”, ovvero di inciderle due lunghi tagli dagli angoli della bocca fino alle orecchie. Le cicatrici derivanti dalla ferita lascerebbero segni sul volto come di un sorriso, da qui lo slang.
A quel punto, la donna sarebbe stata spogliata, Diddy l’avrebbe coperta di un qualche olio o lubrificante, per poi afferrare il telecomando della televisione e violentarla. Combs avrebbe poi detto alla donna che «la sua vita era nelle sue mani», e che se avesse voluto avrebbe potuto «portarla via» e farla sparire. Avrebbe poi aggiunto che da quel momento sarebbe stata «di sua proprietà». Sarebbe poi stata stuprata anche da altre persone «fino alla perdita totale di controllo sul suo corpo, che non riusciva più nemmeno a muovere». Inoltre, secondo la donna Combs avrebbe registrato parte dell’assalto.
Non sarebbe finita lì: la donna sarebbe infine riuscita a scappare e a chiedere aiuto. Combs le avrebbe offerto una somma di denaro per dichiarare di essere una sex worker e che il rapporto che avevano avuto era stato consensuale. A questo punto la donna avrebbe denunciato quanto avvenuto a uno sceriffo locale, ma la sua dichiarazione sarebbe stata «ignorata».
Sean Combs ha sempre negato di essere legato in alcun modo all’omicidio di Tupac. Non ci sono state al momento dichiarazioni dei suoi avvocati sull’ultima accusa ricevuta.