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Sean “Diddy” Combs chiede di nuovo di uscire su cauzione: niente donne in caso di rilascio

Intanto, una dodicesima accusatrice parla di violenza, droga, coercizione. Secondo l’accusa, il rapper e discografico potrebbe essere implicato anche nell’incendio di un’auto: è quella di Kid Cudi?
(da USA) Sean diddy combs

Foto: Nathan Congleton/NBC/Getty Images

Gli avvocati di Sean “Diddy” Combs, attualmente in stato di arresto e su cui pendono varie gravi accuse tra cui violenza sessuale e tratta ai fini dello sfruttamento sessuale, hanno chiesto nuovamente che il loro cliente sia rilasciato su cauzione.

Una prima richiesta era stata respinta a metà settembre. Per i giudici c’era il pericolo che fuggisse, inquinasse le prove, reiterasse i reati di cui è accusato. Ieri è stata depositata una nuova richiesta. La precedente prevedeva il pagamento di 50 milioni di dollari di cauzione. Nella nuova gli avvocati del rapper e discografico dicono che il loro cliente si sottoporrà a test antidroga settimanali, vedrà poche selezionate persone che non sono considerate complici e nessuna donna al di là dei membri della famiglia e delle madri dei suoi figli.

La prossima udienza si terrà il 9 ottobre. Da alcuni giorni non è più attivo il cosiddetto suicide watch, una misura di controllo standard per carcerati di alto profilo come il rapper, non indicativa quindi del suo stato d’animo che i legali definiscono molto buono e combattivo.

Nel frattempo, una dodicesima persona ha accusato Diddy di violenza. Si tratta di una modella e imprenditrice della Florida di cui non è stato rivelato il nome. Secondo la donna, tra il 2021 e il 2022 Combs e i suoi collaboratori avrebbero usato «un linguaggio coercitivo e molesto per costringerla ad accettare» di esibirsi in “spettacoli” privati che prevedevano l’uso di alcol e droghe tra cui la ketamina. Al risveglio, la donna si è ritrovata addosso lividi e ferite «senza poter ricordare come se li era procurati».

Combs l’avrebbe minacciata, fatta seguire, resa economicamente dipendente da lui, oltre a registrare i loro incontri sessuali. Scopo: «Controllarne le azioni e l’autonomia, limitarne la libertà di parola attraverso molestie, intimidazioni e altri mezzi». Rimasta incinta, sarebbe stata minacciata da Yung Miami, l’allora partner di Combs. Ha poi avuto un aborto spontaneo.

Infine, Combs potrebbe essere coinvolto anche nell’incendio doloso della Porsche di Kid Cudi avvenuto a Los Angeles nel gennaio 2012. Il fatto era raccontato nei documenti depositati dalla prima accusatrice di Diddy, la ex Cassandra “Cassie” Ventura che nel 2011 aveva avuto una relazione con Kid Cudi, nome d’arte di Scott Mescudi.

Pur non facendo mai il nome di Mescudi, l’accusa ritiene Combs il mandante dell’incendio di un’auto avvenuto proprio nel gennaio 2012 usando una molotov. Ci sarebbero dei testimoni secondo i quali Combs si è vantato della cosa. Si tratta dell’auto di Kid Cudi o è solo una coincidenza? Marc Agnifilo, legale di Diddy, afferma che il suo cliente non è accusato del rogo. «È chiaro che l’accusa non sa chi ha dato fuoco all’automobile o come questo fatto sia collegato a Combs, che nega qualsiasi coinvolgimento».

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