L’uomo che co-fondò la Bad Boy Entertainment con Sean Combs nel 1993, Kirk Burrowes, ha presentato una nuova causa venerdì sera, accusando Combs di aver creato un ambiente di lavoro altamente tossico e psicologicamente manipolativo, caratterizzato da molestie sessuali seriali, aggressioni fisiche e «sottomissione forzata ad atti sessuali degradanti».
Nella sua denuncia di 18 pagine, ottenuta da Rolling Stone US, Burrowes sostiene che Combs lo abbia sottoposto ad avance sessuali indesiderate, nudità, atti di esibizionismo sessuale e aggressioni sessuali durante il periodo in cui stavano lanciando l’etichetta discografica destinata a diventare la casa di superstar come Christopher Wallace, alias The Notorious B.I.G., Faith Evans, Lil’ Kim, Craig Mack e Mase. Burrowes afferma che i comportamenti abusivi siano poi degenerati in violenza fisica, ricatti, estorsioni e ostracismo nel settore musicale.
Parlando con Rolling Stone US per un’inchiesta sulla presunta storia di violenze di Combs, pubblicata lo scorso maggio, Burrowes aveva già dichiarato che il magnate della musica, ora incriminato a New York, «non dimentica mai un torto». «Se vede un filo tirato in un maglione, continuerà a tirare», ha detto.
Secondo la nuova causa intentata da Burrowes, Combs lo avrebbe frequentemente palpeggiato all’inguine e ai glutei e costretto ad assistere ad atti sessuali con dipendenti, stagisti, artisti emergenti e terze parti negli uffici della Bad Boy Entertainment a Manhattan. Burrowes afferma che Combs lo avrebbe convocato con falsi pretesti tramite l’interfono dell’ufficio, per poi trovarsi a entrare nella stanza mentre Combs riceveva sesso orale o altri favori sessuali. Secondo la denuncia, Burrowes ritiene che Combs abbia orchestrato questi incontri per abbatterne la resistenza e imporre la sua sottomissione.
Durante un viaggio di lavoro nel 1995, Combs avrebbe organizzato un incontro nella sua suite d’albergo, per poi accogliere Burrowes completamente nudo e «pretendere che [Burrowes, nda] lo guardasse mentre si masturbava», si legge nella denuncia. Più tardi, quello stesso anno, Combs avrebbe fisicamente immobilizzato Burrowes in un appartamento a Midtown, «impedendogli di andarsene sottraendogli le chiavi, bloccandolo su un letto e simulando un rapporto sessuale fino a eiaculare», riporta il documento legale.
Burrowes afferma che gli abusi e le intimidazioni abbiano raggiunto il culmine nel 1996, quando Combs avrebbe fatto irruzione nel suo ufficio brandendo una mazza da baseball, costringendolo a cedere la sua quota del 25% della Bad Boy, «sotto la minaccia di gravi conseguenze fisiche» (Burrowes venne licenziato nel 1997; nel 2003, intentò una causa contro Combs per l’incidente con la mazza da baseball, ma le sue accuse furono respinte perché cadute in prescrizione).
Burrowes ha intentato la sua nuova causa facendo riferimento al Victims of Gender-Motivated Violence Act, una legge di New York entrata in vigore nel 2000 con un termine di prescrizione iniziale di sette anni. Un emendamento del 2022 ha introdotto una finestra retroattiva di due anni, consentendo alle persone di presentare cause civili anche se le loro denunce erano scadute. Questa finestra è destinata a chiudersi il 1º marzo 2025. Durante questo periodo di riapertura sono state presentate numerose cause contro Combs, con oltre una dozzina di denunce depositate solo venerdì scorso.
La nuova causa di Burrowes, presentata dall’avvocato Tyrone Blackburn, arriva dopo un’azione legale separata intentata questa settimana contro Janice Combs, madre di Sean Combs, per il suo presunto ruolo nella perdita della quota del 25% della Bad Boy da parte di Burrowes. Secondo la denuncia depositata venerdì, Sean Combs lo avrebbe estromesso dalla Bad Boy per punirlo della sua resistenza agli abusi, per poi sabotargli la carriera. «Nel 2006, più fonti informarono il querelante che Combs aveva usato la sua influenza per assicurarsi che nessuna grande etichetta discografica o agenzia di management lo assumesse, costringendolo all’instabilità economica», si legge nel documento legale.
Burrowes racconta di star vivendo in un “welfare hotel” a Midtown Manhattan tra il 2013 e il 2014, quando si sarebbe imbattuto casualmente in Combs per strada. Secondo la sua denuncia, uno degli associati di Combs avrebbe minacciato la sua vita mentre lo stesso Combs lo avrebbe trascinato in un abbraccio forzato e gli avrebbe afferrato i glutei. «Secondo le informazioni disponibili, Combs avrebbe orchestrato questo incontro come tattica intimidatoria per riaffermare il suo continuo dominio e controllo sulla capacità del querelante di esistere all’interno dell’industria musicale e della sfera pubblica», riporta la causa.
In una dichiarazione ufficiale, il team legale di Combs ha respinto le accuse di Burrowes. «Questa ultima causa intentata da Kirk Burrowes, presentata da nientemeno che Tyrone Blackburn, è un altro tentativo frivolo di riaprire un caso che è stato ripetutamente respinto dai tribunali negli ultimi 30 anni», hanno dichiarato gli avvocati. «Nonostante le ripetute archiviazioni, Burrowes e Blackburn insistono nel far perdere tempo e risorse alla corte ripresentando accuse già respinte e ora coinvolgendo persino la madre ottantenne del signor Combs».
Combs, 55 anni, si trova attualmente in un centro di detenzione federale a Brooklyn in attesa di un processo, previsto per maggio, con accuse di associazione a delinquere finalizzata al racket e traffico sessuale. Secondo un’incriminazione ampliata depositata lo scorso mese, Combs avrebbe costretto almeno tre donne a compiere atti sessuali commerciali risalenti fino al 2004. I procuratori sostengono che Combs fosse a capo di una «organizzazione criminale» coinvolta anche nella distribuzione di droga, rapimenti e incendi dolosi. Se condannato per tutti i capi d’accusa, rischia l’ergastolo.