La madre di Sean “Diddy” Combs, Janice, avrebbe organizzato spesso feste sfrenate nella casa d’infanzia del futuro magnate della musica, dove non era raro entrare in una stanza e trovare adulti intenti ad avere rapporti sessuali. Questo quanto ha affermato un amico d’infanzia di Combs in un nuovo documentario, Diddy: The Making of a Bad Boy, che debutterà su Peacock il 14 gennaio. L’anticipazione è stata data da Rolling Stone US.
«Questo è ciò a cui eravamo esposti; questo è ciò che ci veniva trasmesso», così racconta il produttore hip-hop Tim “Dawg” Patterson nel film. «Ci stava desensibilizzando? Sono sicuro di sì. Ne eravamo consapevoli? No, era semplicemente il sabato sera».
Il documentario esplora l’infanzia e l’adolescenza di Combs, attraverso interviste ad amici d’infanzia di Mount Vernon (sobborgo ai margini dell’Upper Manhattan in cui Combs è cresciuto), ex colleghi della Uptown Records e Ron “Amen-Ra” Lawrence, compagno di studi alla Howard University e successivamente produttore musicale degli Hit Men.
«Mi hanno sempre chiesto “perché”», continua Patterson. «Non conosco la risposta, ma credo fermamente che tutto risalga all’infanzia». I dettagli sulle presunte feste continuano: a casa di Combs «succedevano sempre cose. Durante il weekend, [Diddy] festeggiava in casa, e lo facevamo spesso. Era circondato da ogni tipo di alcol, dal fumo di marijuana. Intorno a lui c’erano tossicodipendenti, lesbiche, omosessuali, era circondato da magnaccia, spacciatori. Erano semplicemente le persone che frequentavano la casa. Chi partecipava alle feste proveniva da Harlem, dalla strada. Non era insolito entrare per sbaglio in una stanza e trovare una coppia completamente nuda».
Nel passato, Diddy ha parlato delle sue prime esperienze sessuali in termini che potrebbero combaciare con il racconto di Patterson. Nel 1999 aveva dichiarato a Vibe di essere stato introdotto al porno in età precoce e di aver perso la verginità a 12 anni – atto nel quale avrebbe replicato le “mosse” viste nei film hard che consumava. «Mi comportavo come le pornostar, schiaffeggiavo il culo delle ragazze. Non lo facevo da solo, anchiloso lo volevano. Le rigiravo perché l’avevo visto nei film, e poi mi chiedevano di farlo di nuovo».
Secondo Patterson, e se quello che racconta fosse vero, l’esposizione ad atti di questo tipo giustificherebbe (senza scusare) il fatto che Combs, in età adulta, abbia voluto replicare i comportamenti esperiti nell’infanzia. Al momento, il 55enne Diddy è oggetto di quasi 40 cause civili intentate da uomini e donne che affermano di essere stati vittime di abusi da parte sua tra il 1990 e il 2024.
Sussistono inoltre tre accuse penali, per cui il discografico e produttore si è dichiarato innocente. Il team legale di Combs ha negato categoricamente le affermazioni avanzate contro di lui nelle cause civili. «Il signor Combs non ha mai aggredito sessualmente né sottoposto nessuno a traffico sessuale — uomo o donna, adulto o minorenne».
I rappresentanti di Sean e Janice Combs non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento di Rolling Stone US. Dopo il suo arresto a settembre 2024, Diddy è recluso in un certo di detenzione di Manhattan, senza possibilità di cauzione, in attesa del processo, che avverrà questo maggio.