Altre denunce per Sean “Diddy” Combs. I nuovi accusatori sono sei, due donne e quattro uomini. Hanno intentato causa ieri a New York. Si sono tutti affidati a Tony Buzbee, il legale di Houston che aveva preannunciato una nuova ondata di cause e che afferma di rappresentare ben 120 vittime del rapper e discografico. I sei nuovi querelanti accusano Diddy di averli drogati, violentati, sodomizzati e minacciati di morte.
Un uomo lo accusa di avergli fatto violenza quando aveva solo 16 anni. Dopo averlo conosciuto a un evento e aver parlato di musica, Diddy lo avrebbe portato in una stanza dove gli avrebbe fatto vedere il pene. Quando il ragazzo ha opposto resistenza, Combs gli avrebbe chiesto «Non vuoi entrare nel music business?», per poi afferrargli i genitali.
Una donna afferma di avere subito violenza nel 2004, quando aveva 19 anni ed era una studentessa in un college di Brooklyn. Invitata con una amica a un afterparty, le due sarebbero state portate da Combs nella sua camera d’hotel. Lì avrebbe offerto loro alcol e cocaina diventando «sempre più aggressivo» e «toccandole senza consenso». A fronte delle loro resistenze, Combs avrebbe detto alle due di praticargli del sesso orale «o sarebbero state uccise». Combs avrebbe poi costretto la donna con la forza a spogliarsi e la avrebbe violentata, minacciandola nuovamente di morte. È stata lasciata libera di uscire dall’hotel dopo mezz’ora.
Un uomo afferma di essere stato sodomizzato da almeno tre uomini, tra cui Diddy, dopo essere stato drogato a una festa che si è tenuta a New York nell’ottobre del 2021, un altro di essere stato raggiunto da Combs e da tre guardie del corpo in un magazzino di Macy’s a Herald Square, Manhattan quando lavorava per Ecko, un marchio di abbigliamento che faceva concorrenza a quello di Diddy. È stato fatto mettere a quattro zampe e Combs gli avrebbe detto «succhiami il cazzo, Ecko», prima di infilargli il pene in bocca e «violentarlo oralmente con la forza, brutalmente». Avrebbe riferito della violenza alla security di Macy’s senza ottenere alcun risultato. È stato poi licenziato da Ecko.
La quinta causa è intentata da un uomo che dice di avere partecipato a uno dei white parties di Diddy, le feste sfrenate in cui accadeva di tutto, nei limiti e fuori dai limiti della legge. Era l’agosto 2005 ed era stato assoldato come parte della sicurezza negli Hamptons. Combs lo avrebbe drogato mettendogli qualcosa in un bicchiere. Reso inoffensivo, sarebbe stato caricato su un van dove Combs lo avrebbe violentato nonostante cercasse di fuggire. «Andrà tutto bene», gli avrebbe detto il rapper.
La sesta accusatrice racconta di un festa per l’uscita del video di Notorious B.I.G. One More Chance avvenuta nel giugno 1995. Diddy le ha chiesto di parlarle in privato, lei ha acconsentito, ma ha cercato di resistere quando l’ha baciata in bagno. A fronte delle resistenze della donna, che pensava che i due avrebbero solo parlato, Combs le ha fatto sbattere la testa contro il muro e l’ha fatta cadere a terra. A quel punto l’ha violentata sul pavimento. «Se lo racconti a qualcuno», le avrebbe detto poi, «sparirai».
Per i difensori di Diddy si tratta di «chiari tentativi di farsi pubblicità» da parte degli accusatori e/o di Buzbee, che ha tenuto una conferenza stampa e ha diffuso un numero verde affinché eventuali altri accusatori lo contattino. «La verità emergerà in tribunale», dicono i legali dell’accusato, «Combs non ha mai aggredito sessualmente nessuno, adulto o minore, uomo o donna».