La mancanza di un addestramento appropriato e di comunicazione tra membri della sicurezza, oltre alla confusione nella gestione dei permessi hanno contribuito alla tragedia di Astroworld. Lo rivela un nuovo rapporto compilato da una task force del Texas che sta indagando sugli eventi che hanno portato alla morte di 10 persone durante il festival di Travis Scott.
Pubblicato lo scorso martedì, il rapporto della Texas Task Force contiene diverse raccomandazioni basate sulle mancanze rilevate nell’organizzazione del festival. In particolare, si chiede lo sviluppo di un processo di approvazione dei permessi unico per tutti gli eventi dal vivo, così come un metodo di addestramento della sicurezza più chiaro, così da chiarire «giurisdizione e autorità sull’interruzione del festival dopo un grave incidente».
Un sistema di permessi unificato, spiega il report, obbligherebbe tutti i festival a seguire le stesse regole e scoraggerebbe i promoter a fare «forum shopping» per trovare le location con regole meno stringenti.
Astroworld era autorizzato dalla contea di Harris, ma si è tenuto nei confini della città di Houston, quindi erano i vigili del fuoco locali a dover stabilire la capienza massima del concerto. In più, gli organizzatori non hanno dovuto chiedere un permesso di occupazione del territorio.
La task force ha chiesto ai promoter di elencare gli scenari d’emergenza che potrebbero provocare la cancellazione di uno show. Questi “trigger” andrebbero codificati nelle richieste di permesso, e il report raccomanda anche un unico “sistema di comando” che permetta una comunicazione migliore tra gli organizzatori del festival e chi si occupa del primo intervento durante un’emergenza.
Il governatore del Texas Greg Abbot ha attivato la task force cinque giorni dopo la tragedia di Astroworld. L’obiettivo era analizzare quanto era successo e produrre delle raccomandazioni utili a tutti gli eventi futuri. La task force è composta da rappresentanti dell’industria musicale, ufficiali delle forze dell’ordine ed esperti di sicurezza degli eventi. Tra questi c’era la Event Safety Alliance – un gruppo noto nel settore che offre risorse e linee guida sulla sicurezza a vari eventi, tra cui i festival – e il South by Southwest, il festival di Austin. Nella task force ci sono anche C3 Presents, promoter di Austin City Limits e sussidiaria di Live Nation, che ha una quota di maggioranza anche in Scoremore, promoter di Astroworld nominato nella maggior parte delle denunce depositate dopo la tragedia.
Il report della task force ha sottolineato anche la necessità di un addestramento specifico per membri della sicurezza e dello staff. È uno degli aspetti più criticati dopo il disastro di novembre. Negli ultimi mesi, diversi membri della sicurezza hanno dichiarato di non aver ricevuto nessun tipo di preparazione prima di Astroworld, e anche che si sentivano impreparati a fare quanto gli veniva chiesto. Samuel e Jackson Bush, entrambi nella sicurezza dell’evento, hanno denunciato Astroworld proprio per le carenze dell’addestramento.
Il nome di Scott non appare mai nel report, che invece chiede agli organizzatori di tenere in considerazione come un artista potrebbe interagire col suo pubblico e che conseguenze potrebbe avere sullo svolgimento dell’evento. «Alcuni artisti chiedono spesso al pubblico di ignorare le norme di sicurezza», dice il report. «Quando succede va considerata come violazione del contratto, renderebbe l’artista responsabile dei danni su persone e cose. Anche i promoter dovrebbero unirsi agli artisti per comunicare con i fan, un messaggio da parte loro ha una forza di persuasione unica».