«Avevo per le mani questo giro di chitarra molto coinvolgente, ma allo stesso tempo melanconico, mi ricordava le atmosfere di canzoni italiane del passato come Il pescatore o Attenti al lupo», racconta Ceri, musicista e producer che ha lavorato tra gli altri con Mahmood, Coez, Frah Quintale, Salmo. «Appoggiandoci sopra una batteria più energica e attuale mi si è aperta una strada che non potevo non provare a percorrere. Avevo bisogno di qualcuno che sapesse sintetizzare queste sensazioni e tradurle in parole e melodia».
Quel qualcuno è Franco126. Quando i due si sono accorti che la melodia di Attenti al lupo stava perfettamente sulla parte strumentale, è nata l’idea di rendere omaggio alla hit di Ron portata al successo da Lucio Dalla nel 1990. È nata così HappySad. «Non potevamo però fare tutto questo senza avere l’autorizzazione di chi quella melodia e quel mondo lo aveva inventato. Abbiamo quindi contattato Ron che con nostra grande gioia si è rivelato davvero gentile e disponibile dandoci il permesso di utilizzare la sua opera oltre a dirci che il pezzo gli era piaciuto molto».
«Quando Ceri mi ha proposto di scrivere su HappySad aveva le idee molto chiare su come sarebbe dovuto uscire il pezzo», racconta Franco126. «C’era una sua storia che voleva raccontare, quella di un’amicizia finita, e una melodia, quella di Attenti al lupo, che si sposava perfettamente con la base che aveva prodotto. Aveva anche l’incipit delle strofe (“Avevo un amico che”) e una frase (“e mi sento un po’ happysad”) che gli era venuta in mente leggendo una parola scritta sulla para delle scarpe di una ragazza in metro, per l’appunto “happysad”, che lo aveva colpito particolarmente. L’idea era quella di fare un tributo a un classico della canzone italiana aggiungendo una vena più amara, a differenza di quella scanzonata e leggera del brano originale, e di sconvolgerne l’atmosfera adottando un arrangiamento più elettronico e moderno».