«Adesso corri corri salta balla gioca vola..» lo saluta così l’amico Niccolò Fabi su Instagram. Tanti gli artisti a ricordarlo e i messaggi sui social network a ringraziarlo per la forza che con i racconti della sua storia è riuscito a dare.
Lorenzo Amurri è morto la mattina del 12 luglio all’ospedale Regina Elena di Roma. Aveva 45 anni ed era costretto su una sedia a rotelle da 19 anni a causa di un incidente sui campi da sci, paralizzato dalle gambe in giù. Aveva affrontato il trauma decidendo, anni dopo, di raccontare dell’incidente attraverso Apnea, il suo primo libro. Dalla vita di eccessi, la musica, la sua chitarra, a dover reimparare a respirare. Dover rinunciare alla propria indipendenza e iniziare una vita nuova. Imparare a chiedere aiuto.
Il resto della sua storia lo aveva messo in Perché non lo portate a Lourdes?, sua seconda pubblicazione. Un libro in grado di infondere speranza grazie allo scetticismo: «La fede religiosa è indiscutibile. Io, semplicemente, non la possiedo», dichiarava Amurri.