«È inglese, giusto? Ho sentito poca roba ma sembra brava. Però c’è poca gente», mi dice il porchettaro, preoccupato per gli affari davanti al Fabrique prima che i cancelli aprano alle 21.
La gente poi arriva, peccato però che sia la star a farsi aspettare. Il dj incaricato del sottofondo pre-concerto sta suonando dischi crunk e la folla comincia ad accalcarsi attorno al palco.
Sono passate due ore dall’apertura dei cancelli ma di FKA twigs nemmeno l’ombra
Passa mezz’ora, tre quarti d’ora, un’ora e mezza. Il dj, palesemente in difficoltà, si attacca al telefono chiedendo spiegazioni via sms a qualcuno del management. Sono passate due ore dall’apertura dei cancelli ma di Tahliah Barnett, precedentemente nota come twigs, nemmeno l’ombra.
Finalmente, qualcuno spegne le luci e manda un basso enorme a scuotere i line array che fino a quel punto avevano sonnecchiato. Eccola. L’entusiasmo collettivo della folla sembra averle perdonato subito la scocciatura dell’attesa. Insieme a lei sul palco ci sono tre postazioni con altrettanti musicisti ai drum pad, a cui due di loro alterneranno basso e chitarra.
Il live comincia con Preface e prosegue serrato, alternando singoloni conosciuti (Video Girl, Pendulum) a brani meno noti, anche dai suoi primi due EP.
In tutto questo, non è ben chiaro se il pubblico sia completamente ipnotizzato dalla visione—la ragazza porta una lunga gonna di seta pastello con uno spacco provocante che ondeggia grazie ad un ventilatore furbamente piazzato davanti alla cantante—oppure se non sia del tutto in grado di gestire un’esibizione poco convenzionale.
Soltanto dopo 35-40 minuti la Barnett si interrompe per presentare la band e salutare il pubblico: «Quanti uomini! Sono molto emozionata perché è la mia prima esibizione qui in Italia». Tutti pensano che il concerto sia ormai a metà durata e invece, dopo il boato di Two Weeks, unico brano cantato a squarciagola anche dal pubblico, la cantante annuncia l’ultima traccia dello spettacolo, che finisce di colpo a meno di un’ora dall’inizio.
Nessuno si sogna di contraddire il (preparatissimo) porchettaro del Fabrique quando riconosce a FKA twigs un gran talento nonostante il poco materiale discografico. Si muove e canta come una dea, ma l’esibizione lascia inappagati, deludendo un po’ le aspettative su durata e puntualità. Magari è un caso, ma pare che abbiamo trovato dei punti deboli.