Il produttore Butch Vig ascoltò per la prima volta Smells Like Teen Spirit da uno stereo portatile. Era l’inizio del 1991: Kris Novoselic al basso, Dave Grohl alla batteria e Kurt Cobain alla voce e alla chitarra, i Nirvana registrarono il pezzo in un fienile nella zona di Tacoma, Washington.
L’incisione era un disastro. Vig – che presto avrebbe lavorato al primo disco della band con una major, Nevermind – non immaginava che quella canzone avrebbe catapultato il rock underground di Seattle nel mainstream e trasformato Cobain, un giovane tormentato ma dall’etica inflessibile, in una megacelebrità. «Riuscivo a capire qualcosa della parte con “Hello, hello”, e qualche accordo», ha detto Vig anni dopo. «Era davvero indecifrabile, non sapevo cosa aspettarmi».
Non lo sapeva nessuno. Un’onda anomala di pura distorsione, Teen Spirit ha disintegrato l’eterno jingle degli anni ’80 nel giro di una nottata. «Quella canzone era un appello alla consapevolezza», ha detto Novoselic nel 2000 – la vendetta esplosiva di Cobain contro l’invasione corporate delle sottoculture giovanili, appuntita da un ritornello beffardo: “Here we are now / Entertain us”. Cobain diceva quella frase alle feste, un modo per rompere il ghiaccio. «Magari l’ha scritta guardando la TV», ha detto Novoselic, «scioccato da quello che era successo alla cultura popolare».
Teen Spirit deve il suo titolo a una marca di deodorante per ragazze, ed era il tentativo di Cobain di scrivere «la canzone pop definitiva», utilizzando le dinamiche forte/piano della sua band preferita, i Pixies; senza dimenticare, soprattutto nei ritornelli, l’influenza di John Lennon. «Cobain viveva la dicotomia tra rabbia punk e alienazione», ha detto Vig, «ma soprattutto era molto vulnerabile, aveva una grande sensibilità pop. In Smells Like Teen Spirit questa vulnerabilità è tutta nel tono della sua voce».
With the lights out, it’s less dangerous
Here we are now, entertain us
Purtroppo, durante l’ultimo tour della band, a fine 1993, Cobain era costretto a suonarla ogni sera. «Ho scritto tante canzoni altrettanto belle, forse più belle di Teen Spirit», diceva. Forse è per questo che nella scaletta di MTV Unplugged, il live più personale della sua carriera, non c’è nessuna hit. Kurt Cobain, ha detto Iggy Pop, «non era un prodotto di Hollywood. Non aveva parti fasulle».