Questa notte, al concerto di Sfera Ebbasta alla Lanterna Azzurra di Madonna del Piano di Corinaldo, una discoteca nell’anconetano, cinque minorenni e una madre hanno perso la vita. La causa, stando alle prime ricostruzioni e ai video che già circolano in rete, sarebbe il cedimento di una balaustra, su cui il pubblico si era accalcato per sfuggire all’aria compromessa dallo spray al peperoncino. Altri 50 sarebbero rimasti feriti, di cui 14 in modo grave.
Ci saranno sicuramente da attribuire delle responsabilità—pare infatti che la gente si sia accalcata sulla balaustra dopo aver trovato sbarrate le uscite di emergenza. Sta di fatto che, quella dello spray al peperoncino era una strage purtroppo annunciata.
#Corinaldo (AN) #8dic 1:00, squadre #vigilidelfuoco impegnate nel soccorso in una discoteca. Forse per la dispersione di una sostanza urticante, ragazzi fuggono per il panico calpestandosi. Sei purtroppo quelli deceduti, decine feriti pic.twitter.com/NvII0jD7oe
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 8 dicembre 2018
«Credo che una delle prime volte sia stata al concerto di Marra e Guè a Torino, nel 2016» racconta Paola Zukar, personalità storica del rap italiano nonché manager di Fabri Fibra e Marracash. «Erano arrivati addirittura i pompieri per capire se era gas nervino, perché all’epoca c’era un po’ di allarme attentati terroristici. Noi da quell’episodio in poi avevamo preso delle misure preventive con i vari locali. Avevamo chiesto video sorveglianza, perquisizioni. Addirittura annunci dagli altoparlanti prima del concerto per scoraggiare chiunque volesse spruzzare spray nel pubblico.»
Secondo Zukar, il motivo che spiegherebbe gesti tanto idioti sarebbe lo stesso dei sassi lanciati dai cavalcavia di qualche anno fa. Bravate fra adolescenti annoiati e inconsapevoli dei rischi che comportano. «Altre volte però lo spray al peperoncino viene usato come diversivo per rubare dalle tasche e dalle borse in discoteca» continua Zukar, ammettendo però che è impossibile stabilire se la causa sia la bravata o il furto. «Resto comunque scioccata.»
Nel caso del tour di Sfera nelle discoteche, poco o nulla è stato fatto per prevenire, lasciando correre le cose finché non è capitato l’irreparabile. «È una cosa che non mi spiego» commenta anche Jake La Furia. «Ma fra colleghi siamo tutti d’accordo sul fatto che sarebbe successa una tragedia se non avessero messo al più presto freno a ‘sta roba. E puntualmente è successa.»
— Sfera Ebbasta (@sferaebbasta) 8 dicembre 2018
Poco fa, lo stesso Sfera Ebbasta ha rotto il silenzio sull’accaduto. «Non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo» scrive il trapper di Cinisello sui social dopo aver espresso il suo dolore per la vicenda. «Vorrei solo che TUTTI QUANTI vi fermaste a pensare quanto può essere pericoloso e stupido lo spray al peperoncino in discoteca.» Per rispetto delle vittime e delle loro famiglie, il rapper ha cancellato tutti i prossimi appuntamenti promozionali. «La musica dovrebbe essere uno strumento che unisce le persone» conclude Sfera, vero nome Gionata Boschetti. «Speriamo che lo diventi davvero.»