Steve Hackett ha riflettuto per due anni sulla possibilità di lasciare i Genesis, cosa che ha fatto nel 1977. Anzi, per la precisione la cosa lo ha tormentato per due anni. «La band era diventata un po’ troppo chiusa», dice il chitarrista in un’intervista rilasciata a Guitar World, «dovevo andarmene»
«Voglio essere cauto», premette, «non voglio dare l’impressione di puntare il dito contro qualcuno e incolparlo del mio stato mentale decisamente incasinato dell’epoca. Ma c’era una situazione claustrofobica ai tempi in cui ero coi Genesis, sentivo il bisogno di lavorare al di fuori della band».
«I Genesis stavano diventando un po’ troppo chiusi e questo influiva sulla mia capacità di dormire. Mi sono tormentato sull’opportunità di mollare la band per due anni. Alla fine mi sono detto che dovevo farlo, che dovevo buttarmi».
Hackett non ha dubbi sul fatto di avere preso la decisione giusta. «Certo, se uno guarda la cosa in termini puramente economici, potrebbe dire che se fossi rimasto con la band, a quest’ora potrei permettermi di comprare Buckingham Palace. Ma d’altra parte, la musica contiene la sua stessa ricompensa. Ti nutre, se ne hai bisogno».
Hackett ha pubblicato a febbraio il concept album semi-autobiografico The Circus and the Nightwhale. Sarà in concerto nei teatri italiani in autunno: il 31 ottobre a Roma, l’1 novembre a Bologna, il 2 a Padova, il 4 a Milano, il 5 a Torino. Si tratta del tour Genesis Greats – Lamb Highlights & Solo che è stato pensato in occasione del 50esimo anniversario del doppio dei Genesis The Lamb Lies Down on Broadway.
Si ascolteranno quindi pezzi tratti dal disco del 1974, l’ultimo del gruppo con Peter Gabriel, ma anche solisti e altri pezzi dalla discografia dei Genesis. Lo accompagneranno Roger King alle tastiere, Craig Blundell a batteria, percussioni e voce, Rob Townsend a sax, flauto e percussioni, Jonas Reingold a basso e chitarra, Nad Sylvan alla voce.