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Steven Tyler degli Aerosmith ha negato di avere abusato di una minorenne

La risposta arriva a tre mesi dalle denunce della donna, all'epoca sedicenne, di cui il cantante ebbe la custodia negli anni '70. La difesa parla di consenso, l'accusa di gaslighting

Foto: Phillip Faraone/WireImage

Steven Tyler degli Aerosmith ha negato le accuse che gli sono state rivolte di violenza sessuale verso un minore.

La risposta di Tyler, depositata la scorsa settimana alla Corte Superiore della Contea di Los Angeles, arriva a tre mesi dalla causa intentata da Julia Misley (Julia Holcomb ai tempi della vicenda), la quale ha esporto denuncia verso l’artista accusandolo di violenza sessuale, molestie e danni morali per una serie di episodi accaduti negli anni ’70, quando era minorenne (ve lo abbiamo raccontato qui).

Rappresentato dall’avvocata Shawn Holley, Tyler ha presentato una difesa in 24 punti negando ogni accusa ricevuta. La difesa da un lato afferma che si trattava di una relazione consensuale, dall’altro fa appello all’immunità garantita dal fatto che i genitori della ragazza avevano dato all’epoca la custodia di Julia a Tyler. Nella sua autobiografia Tyler scrive di avere «quasi sposato un’adolescente», ricordando di come «i suoi genitori si erano invaghiti di me e avevano firmato un documento che mi concedeva la custodia della ragazza in modo che non venissi arrestato nel caso l’avessi portata fuori dallo Stato. L’ho fatta viaggiare in tour con me».

L’avvocato di Misley, Jeff Anderson, parla di gaslighting. Accusa Tyler di farsi scudo «della custodia per evitare di essere accusato di crimini sessuali» e che «sta causando ancora più dolore a Misley, manovrandola con false dichiarazioni sul “consenso” e parlando del dolore inflitto come se fosse “giustificato e in buona fede”. Non ho mai incontrato una difesa così odiosa e potenzialmente pericolosa come quella di Tyler e i suoi avvocati che sostengono che la custodia rappresenti una forma di consenso e di permesso per abusi sessuali».

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