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Strage di Corinaldo, al processo bis tutti assolti per i reati più gravi

In attesa del concerto di Sfera Ebbasta, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 alla discoteca Lanterna Azzurra, morirono sei persone. Nel filone sulle presunte carenze nella sicurezza e sulle procedure per le autorizzazioni sono cadute le accuse di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. "Lo Stato si deve vergognare", dicono i parenti delle vittime

Screenshot da YouTube

Erano stati accusati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo in seguito alla morte di cinque minorenni e di una mamma 39enne la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 alla discoteca Lanterna Azzurra. Ieri però il processo bis per la strage di Corinaldo, relativo alle presunte carenze nella sicurezza del locale e alle procedure per le autorizzazioni, si è concluso con l’assoluzione dai reati più gravi per tutti i nove imputati, assolti perché il fatto non sussiste, con formula piena. Nessun risarcimento invece è dovuto alle vittime.

Il locale era pieno di ragazzi in attesa del concerto di Sfera Ebbasta: quando venne spruzzato dello spray al peperoncino (da una banda della Bassa Modenese per compiere furti di collanine: sei dei membri sono già stati condannati in via definitiva in Cassazione), si scatenò il panico e nella fuga di massa verso l’unica porta di sicurezza aperta, Asia Nasoni (14 anni), Daniele Pongetti (16), Benedetta Vitali (15), Mattia Orlandi (15), Emma Fabini (14) ed, Eleonora Girolimini (39) furono travolti dal crollo delle balaustre protettive.

Nel processo bis erano imputati anche sei membri della commissione di pubblico spettacolo che rilasciarono la licenza alla discoteca, non a norma secondo la Procura. Come scrive TgCom24, sono stati condannati solo per il reato di falso: l’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi (presiedeva la commissione) a un anno; Massimo Manna, responsabile del Suap (Sportello unico per le attività produttive) dei Comuni Misa-Nevola, a un anno; il vigile del fuoco Rodolfo Milani a un anno e due mesi; Francesco Gallo dell’Asur (Azienda ospedaliera Marche, ex area vasta 2 di Senigallia) a un anno; Stefano Martelli della polizia locale a un anno; Francesco Tarsi, ingegnere ingaggiato dalla Magic, a quattro mesi. Tutte pene sospese. Assolto inoltre il gestore della discoteca Quinto Cecchini, come anche il perito Massimiliano Bruni. La società Magic è stata condannata alla sanzione amministrativa di 90.300 euro. I permessi per la discoteca sono stati rilasciati dalla commissione a ottobre 2017: per la pubblica accusa non c’erano le condizioni per far restare aperta la Lanterna Azzurra, adibita a poco più di un magazzino agricolo. Il processo ha riguardato la parte amministrativa e le relative responsabilità, perché secondo la pubblica accusa il locale aveva gravi carenze strutturali.

“È stata un’ulteriore uccisione dei nostri figli, lo Stato si deve vergognare”, afferma Fazio Fabini, papà di Emma, ai cronisti, scrive Repubblica. “Tirare fuori le parole oggi è più difficile rispetto a quando se ne è andata mia sorella perché l’hanno uccisa un’altra volta, speravo che tutto quello che ho sentito durante le udienze fosse terminato invece oggi è stata la ciliegina sulla torta”, sottolinea Francesco Vitali, fratello di Benedetta.

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