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Technoir, soul per dimenarsi un po’

Da Genova ma con origini greche e nigeriane, il duo chitarra e voce suona musica sospesa tra Flying Lotus e Prince. Li abbiamo scoperti per caso e ci sono piaciuti così tanto che dovevamo incontrarli

Foto via Facebook

C’è già un altro duo che si chiama Technoir. Però, senza nulla togliere ai due dark waver tedeschi attivi nei primi Duemila, è meglio se d’ora in poi teniamo in mente solo Alexandros e Jennifer. Lui è di origini greche, lei nigeriane, ed entrambi sono cresciuti a Genova con il pallino per il soul e il jazz. Morcheeba, Ray Charles, Gil Scott-Heron: a un certo punto, sei o sette anni fa, la band si è fatta duo, le jam session di cover si sono fatte pezzi originali e l’amicizia si è fatta amore.

Da allora la coppia è indivisibile. «Ci piace giocare a fare i jazzisti, ma con un’attitudine punk», racconta Alexandros, chitarrista diplomato al conservatorio, ma in musica elettronica. «Non jazz vecchio stile, a noi dal palco piace vedere la gente dimenarsi». E fidatevi che succede. Nessuno di noi in redazione ha ricevuto comunicati stampa sui Technoir. Li abbiamo semplicemente visti suonare al Santeria di Milano. È stato così bello scoprire che anche in Italia possono esistere band simili agli Internet (seppur in versione concentrata rispetto ai californiani), che l’intervista è venuta da sé.

C’è anche un album di mezzo, New Ecosystem Musically Improved (abbreviato NEMUI) che è nato fra le mura dell’appartamento milanese della coppia, 30 anni lui e 26 lei. Non un banale soul emozionale il loro, ma un profondo glitch dell’acid jazz degli ultimi vent’anni, che entra nella nuova ondata post-black guidata da Flying Lotus e tutti gli altri scampanati di Brainfeeder.

In più, la chitarra nervosa di Alexandros sulla voce di Jennifer aggiunge quell’elemento à la Prince che mette sempre d’accordo tutti. La prossima mossa è fare un po’ di live in giro per l’Italia e l’Europa, ma anche di tornare il prima possibile a Milano. Bisogna pensare al nuovo disco. «Non siamo tipi da studi di registrazione iper-sofisticati», scherza Jennifer. «Preferiamo una tazza di caffè sul divano, a casa. Meglio se in pigiama.»

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