Tom DeLonge dei Blink-182 ha una sua teoria sui droni in New Jersey | Rolling Stone Italia
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Tom DeLonge dei Blink-182 ha una sua teoria sui droni in New Jersey

«Ci sono buone probabilità che questi droni possano potenzialmente 'imitare' altri velivoli», dice il chitarrista e appassionato di UFO a proposito degli avvistamenti di massa. E fa il paragone con quello successo negli anni '60

Tom DeLonge, foto via Facebook

Tom DeLonge, foto via Facebook

In America se n’è parlato tantissimo: molti cittadini avrebbero avvistato nei cieli di New Jersey molti, troppi droni. Il primo avvistamento risale all’inizio di novembre sul fiume Raritan, a circa 80 chilometri a ovest di New York. Successivamente i velivoli sono stati avvistati in tutto lo Stato, anche sopra il campo da golf del presidente eletto Donald Trump a Bedminster. L’FBI sta indagando e ha chiesto ai residenti di condividere video, foto e altre informazioni che potrebbero aiutare a capire qualcosa in più.

E, ad avere le sue idee c’è anche il chitarrista dei Blink-182 e appassionato di UFO Tom DeLonge, che ha espresso il suo parere con un post su Instagram.

«I droni di cui si sta parlando possono librarsi per sei ore e poi scomparire una volta individuati. Ecco perché è stato difficile ottenere dati da qualsiasi agenzia statunitense», ha scritto DeLonge sui social media sabato. «Alcuni di loro possono persino spostarsi nell’oceano e poi tornare in aria. Il che è chiamato ‘viaggio transmedio’. Una cosa molto difficile da fare»

Finora le autorità locali, statali e federali sono rimaste perplesse sulla natura dei droni; giovedì la Casa Bianca ha affermato che gli oggetti non sembrano essere di origine straniera, ma sono in corso le indagini.

Solo nell’ultima settimana, i droni, che secondo alcuni testimoni sarebbero più grandi della maggior parte dei droni ricreativi, sono stati avvistati da centinaia di abitanti del Garden State, con il governatore Phil Murphy che ha ammesso che solo domenica scorsa ci sono stati quasi 50 avvistamenti, riporta NPR.
La situazione ha ricordato a DeLonge, esperto in materia di UFO e UAP, è simile agli avvistamenti di massa avvenuti negli anni ’60: «Ci sono buone probabilità che queste cose possano potenzialmente ‘imitare’ altri velivoli», ha detto il chitarrista, e ha condiviso documenti del 1965 su una base militare che «ha ricevuto un numero considerevole di segnalazioni relative a oggetti volanti non identificati».


Allora come oggi, gli UFO/droni volavano in formazione, avevano «luci lampeggianti rosse e verdi» e «non emettevano alcun suono».

«Anche se non abbiamo ancora tutti i fatti, sappiamo che gli UFO giocano con la ‘mimica’ e questo è noto da parecchio tempo», ha ipotizzato DeLonge.

«Perché? Per farsi notare senza spaventarci? Chi lo sa… Ce ne stiamo accorgendo comunque»

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