Meno elettronica e folk, più rock. Tom Morello ha pubblicato stanotte Soldier in the Army of Love, un singolo scritto ed eseguito in coppia col figlio tredicenne Roman, anch’egli chitarrista, che evoca lo spirito combattivo e il sound dei Rage Against the Machine.
“Sono un soldato nell’esercito dell’amore”, recita il pezzo che mette assieme riff tipici dei Rage e un testo “combat” in cui viene citato in un gioco di parole Joe Strummer dei Clash e si immaginano gli agnelli che portano al macello il macellaio. Mood: “La polizia di frontiera non fermerà mai questo riff”.
«Durante il lockdown», ha spiegato Morello, «mentre tutti facevano il pane, Roman suonava otto ore al giorno». Un giorno «passando davanti alla sua camera l’ho sentito suonare dei riff fantastici con l’accordatura in drop D. Gli ho chiesto che cos’erano, mi ha detto che li aveva inventati lui. E così nata Soldier in the Army of Love, lui ha scritto i riff, io l’ho prodotta e ci ho suonato sopra. L’assolo di chitarra è suo».
Soldier in the Army of Love «è la canzone più heavy che abbia pubblicato da un po’». È anche «il primo singolo del mio primo disco solista rock». Fino a oggi, infatti, il chitarrista ha pubblicato musica con alcune band, in collaborazione o da solo usando il nome The Nightwatchman, mai come Tom Morello e basta. Inoltre, rispetto ad altri progetti orientati verso l’elettronica o il folk, «questo è puro rock».
Dentro, promette il chitarrista, ci saranno cose heavy come i riff dei Rage o degli Audioslave, ma anche qualcosa di Darkness on the Edge of Town di Bruce Springsteen. Aspettiamoci qualche feat, ma non un disco basato sulle collaborazioni. In autunno dovrebbe uscire un secondo singolo. In quanto all’album, «spero di finirlo per la fine dell’anno».
«Ormai, se li conti tutti, ho fatto qualcosa come sette o otto dischi che sono praticamente dischi solisti», ci ha spiegato Morello in questa intervista. «In questo senso, amo essere il fautore del mio destino. Amo suonare con altri musicisti, amo quel tipo di chimica che si crea con gli altri ma allo stesso tempo amo il fatto di non dover più partecipare alle riunioni di gruppo (ride) e di poter decidere per me stesso. Mi sento molto creativo in questo momento, sto creando musica di cui sono orgoglioso».
In quanto ai figli, «non hanno mai sentito i Rage Against The Machine almeno fino al 2022. Non li ho mai suonati per loro, voglio solo essere il loro babbo, non ho mai voluto essere altro. Quando capitava che li sentissimo alla radio non ho mai detto niente. Poi un giorno li ho dovuti portare con me alle prove per il tour americano e ho visto i loro occhi illuminarsi. Era la prima volta che si trovavano in una stanza con una rock band. Sono venuti in tour con me per tutte le 19 date e si sono divertiti tantissimo».