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Tom Morello: «Mi stupisce chi ascolta i Rage Against The Machine senza alcuna consapevolezza dei temi che trattiamo»

Lo sfogo è arrivato sul suo account X dopo l'aneddoto di una fan che avrebbe letto 'Killing In The Name' come una giustificazione a non vaccinarsi per il Covid-19. Le risposte e i commenti non si sono fatti attendere

Foto press

«Non finisce mai di stupirmi il numero di persone che ascoltano i Rage Against The Machine senza alcuna consapevolezza dei temi che trattiamo o delle nostre posizioni sui temi della contemporaneità». Non è la prima volta che Tom Morello usa i social per esprimersi circa le sue convinzioni politiche o quelle dei Rage Against The Machine. L’ultima è stata due giorni fa, quando è tornato sull’argomento sul suo account X a partire dall’aneddoto di una coppia incontrata al ristorante. 

«Qualche temo fa stavo parlando con una coppia al ristorante, erano grandi fan di Killing In The Name. La signora ha detto, “Amo quella canzone. Mi ha aiutato a ribellarmi ai miei genitori e, più avanti, anche contro il vaccino! (per il Covid-19, ndr)”». Questo quanto ha scritto l’artista sul suo profilo Twitter. Il racconto continua: «Allora ho detto: “Signora, quella canzone parla di poliziotti razzisti che spesso si comportano come il Ku Klux Klan nel nome della supremazia storica dei bianchi. Che sono dei lacchè leccapiedi, e scagnozzi della classe dominante, capitalista e razzista”. E lei se n’è stata lì a masticare e sbattere le palpebre, masticava e sbatteva le palpebre».

Le reazioni dei fan non si sono fatte attendere, sia di supporto che di critica. Qualcuno ha commentato scrivendo: «Sì, è davvero divertente quando dicono che i Rage Agaist The Machine ora fanno politica. Ora?» Altri: «Quei poliziotti avrebbero, in ultima analisi, costretto le persone a vaccinarsi, e questo con la complicità del partito che ora supporti. I profitti di quegli accordi sarebbero andati alle grandi aziende contro cui dici di ribellarsi. Quella signora ha capito la tua musica meglio di te».

Un altro utente avrebbe poi cercato di spiegare a Morello il vero significato di Killing In The Name, cancellando poi il tweet. La risposta del chitarrista però rimane: «Fratello. Quella signora può fare esattamente tutto quello che vuole. Può tossire del Covid dentro la bocca MAGA (Make America Great Again, ndr) di suo padre, per quello che mi interessa. Ma se pensa di venire a dire a uno che era fisicamente presente quando è stata scritta quella canzone il “reale” significato del brano, allora alzo la mano e dico “signora mia, no”».

La risposta ha generato un’ulteriore ondata di commenti, e gli utenti hanno cominciato a criticare le visioni politiche di Morello, che non ha mancato di rispondere.

«La mia posizione sulla “macchina della guerra” non è mai cambiata da quando ero un adolescente: tutti i presidenti degli Stati Uniti che ho visto sono stati dei criminali di guerra, almeno secondo gli standard della Convenzione di Ginevra. E se ci fosse un briciolo di giustizia al mondo, sarebbero trattati come tali».

Nel 2022, Morello aveva condiviso questo messaggio sul suo account X: «A tutti voi che vi offendete per quello che dico di politica su Twitter e Instagram, sappiate che è perché non siete abbastanza intelligenti da conoscere la musica che avete ascoltato per tutti questi anni».

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