La prima cosa che noti ascoltando Tommy Genesis è la quantità di allusioni sessuali più o meno esplicite nei testi. «La gente pensa che se parlo di figa sono un’esperta, ma è tutto l’opposto», spiega un po’ concitata la giovane rapper canadese, adagiata graziosamente sul divano di un hotel a cinque stelle. «Si contano davvero sulle dita di una mano le persone con cui sono stata a letto».
Quello che la gente non capisce è che le sue rime esplicite non sono altro che un modo per esplorare una sessualità che ancora non l’ha convinta del tutto — già il nome che si è scelta sulle prime potrebbe sembrare quello di un uomo, ma sta proprio lì la provocazione.
«Non sto facendo finta, né lo faccio per farmi pubblicità. È proprio una roba mia», racconta la rapper, ospite insieme a M.I.A. di “Generation Now, Generation Next”, prima di una serie di fashion stories promosse da Mercedes-Benz per promuovere un futuro più sostenibile.
Una volta Tommy dipingeva e faceva sculture, ma ora non ha più il tempo materiale. Nessuna lamentela, però. Il tempo che non ha più da dedicare alle proprie passioni ora Tommy se lo passa in giro per il mondo fra palchi, hotel e aerei. Si sente ancora lontana dalla vetta, però. «Segnatelo da qualche parte», dice. «Un giorno vedrai il mio nome su un pezzo di Kanye West.»