Il 2016 è stato un anno un po’ sfigato per l’Unione Europea: tra avanzata dell’estrema destra, turbolenze politico-economiche, problemi di sicurezza e Brexit – forse seguita anche da Nexit e Frexit, perché anche Olanda e Francia sono in trattativa per un referendum – non ce ne siamo fatti mancare una. Insomma, dal 2017 in poi potrebbero cambiare molte cose: fortunatamente, però, gli EBBA non sono tra queste. Acronimo di European Border Breakers Awards, sono premi assegnati dalla Commissione Europea a dieci musicisti che con il loro album di debutto sono riusciti ad avere successo oltre le proprie frontiere.
La cerimonia di consegna si svolge ogni anno a gennaio durante Eurosonic, festival olandese in cui addetti ai lavori di tutto il continente scoprono e propongono le novità musicali più interessanti di ogni paese. Insomma, una vetrina sonora che mostra l’Europa unita in tutta la sua creatività, dimostrando che non sempre l’erba degli americani è per forza più verde (nessun sottointeso lisergico, sia chiaro). Finora gli EBBA sono stati quasi profetici nell’incoronare nuovi talenti – tra i vincitori passati si contano Damien Rice, Lykke Li, Adele, Stromae, Mumford & Sons, Selah Sue, Swedish House Mafia, Emeli Sandé, Disclosure, Icona Pop, Hozier, John Newman, Alvaro Soler. Se i paesi nordici vanno fortissimo, noi italiani siamo anche in questo caso il fanalino di coda dell’Unione: dal 2004 ad oggi abbiamo vinto solo quattro premi grazie a Tiziano Ferro, Giusy Ferreri, Benny Benassi e al tenore pop Vittorio Grigolo.
I vincitori degli EBBA 2017 sono stati annunciati da pochi giorni (anche stavolta Italia non pervenuta, purtroppo). A quanto pare la nuova generazione europea promette benissimo, perché tra i dieci premiati il più vecchio ha 32 anni e ben sei sono under 25. I più giovani sono due diciannovenni producer e polistrumentisti, l’austriaco Filous e il norvegese Alan Walker: se il primo si è fatto notare soprattutto per i suoi remix, il secondo ha già ottenuto dieci dischi di platino in tutto il mondo con il singolo Faded. Walker potrebbe essere considerato un vincitore extracomunitario, visto che la Norvegia non è parte dell’Unione, così come la ventunenne Dua Lipa, la prima popstar britannica (anche se è di origini kosovare) ad essere premiata post-Brexit; chissà se commenterà la cosa nel suo discorso di accettazione. È nata in Kosovo anche Era Istrefi, 22 anni, che per la sua partecipazione agli EBBA è stata inserita in quota Albania, forse per evitare incidenti diplomatici: la Rihanna dei Balcani con il video della sua hit Bonbon ha totalizzato 235 milioni di visualizzazioni.
Seguono a ruota la francese Jain, 24 anni, e la tedesca Namika, 25. Entrambe sono figlie del melting pot: la madre di Jain è del Madagascar, i genitori di Namika marocchini, e mentre la prima è già molto conosciuta anche da noi grazie al singolo Come, la seconda è una cantante e rapper ancora tutta da scoprire. Anche Natalie La Rose, olandese, ama l’hip hop: canta e balla da professionista fin da quando era ragazzina (oggi ha 28 anni) e il suo produttore è il rapper americano Flo’Rida. Non mancano neanche due band, le spagnole fanatiche del lo-fi Hinds e i Walking on Cars dall’Irlanda, che con il loro rock melodico hanno sbancato i licei. Chiude il cerchio l’anziano del gruppo, Jaakko Eino Kalevi, classe 1984, anche lui multistrumentista poliedrico che ha rivoluzionato l’elettronica finlandese.
Partecipare alla cerimonia di premiazione degli EBBA, che si terrà su invito l’11 gennaio a Groningen e sarà presentata dal leggendario Jools Holland, è difficile ma non impossibile: votando il proprio border breaker preferito si può vincere un viaggio per due persone e i pass per assistere sia agli EBBA che agli altri concerti di Eurosonic, per scoprire i probabili vincitori del 2018. Quest’anno l’artista proposta da Radio2 – che come ogni radio pubblica europea deve patrocinare un candidato – è Joan Thiele: mai come stavolta, insomma, abbiamo qualche speranza di rifarci l’anno prossimo.