Tre persone sono state accusate in relazione alla morte di Liam Payne. Giovedì l’ufficio del pubblico ministero locale ha confermato le accuse nei confronti di un dipendete dell’hotel, un presunto spacciatore e un amico di Payne: tutti e tre di avrebbero fornito al cantante narcotici prima della sua caduta mortale all’hotel CasaSur Palermo il mese scorso.
La prima persona è un uomo che era con Payne “ogni giorno” durante il soggiorno del cantante in Argentina. È accusato di abbandono di persona con conseguente morte e di avergli fornito droghe illegali. Rischierebbe dai 5 ai 15 anni di carcere.
Anche un dipendente dell’albergo avrebbe portato cocaina a Payne due volte, mentre un presunto spacciatore sarebbe responsabile per la droga consumata dal cantante il 14 ottobre.
La Nación riferisce che il primo accusato è un uomo d’affari amico di Payne, che si era presentato come manager di Payne in Argentina, anche se non lo era. Diversi organi di stampa hanno anche riferito che l’amico non aveva detto alla famiglia di Payne che aveva problemi con gli stupefacenti. Secondo la testata, gli investigatori hanno provato a chiamarlo il giorno della sua morte, ma non si è mai presentato. Il giorno successivo ha parlato con la polizia tramite un avvocato.
Secondo l’ufficio del procuratore, le autorità hanno utilizzato 800 ore di riprese e decine di interviste per presentare le accuse, hanno fatto irruzione in nove location e, stando a La Nación, hanno sequestrato nove telefoni cellulari, tre computer, due dischi rigidi e un barattolo di marijuana.
La nuova indagine spiega come il corpo di Payne sia stato trasferito in Gran Bretagna su un volo della British Airways per i servizi funebri. L’ufficio del pubblico ministero ha affermato di essere in grado di effettuare studi medico-legali, forensi e di laboratorio su Payne prima di consentire a suo padre Geoff di tornare con il corpo di Payne in Inghilterra. E sono emersi nuovi dettagli sulle sostanze presenti nel corpo di Liam Payne al momento della morte. Payne aveva consumato alcol, cocaina e un antidepressivo con prescrizione, secondo una dichiarazione rilasciata giovedì dalla procura di Buenos Aires.
“A questa conclusione si è giunti dopo analisi tossicologiche complete su campioni di urina, sangue e vitreo, effettuate in brevissimo tempo”, si legge nella dichiarazione del pubblico ministero, aggiungendo che la sua famiglia era già stata informata dei risultati.
La conferma ufficiale arriva dopo le segnalazioni locali, condivise da diverse testate negli Stati Uniti, che affermavano che Payne avesse nel suo organismo la cosiddetta “tusi” o “cocaina rosa”, un cocktail di droghe che include MDMA, ketamina e metanfetamine. Ma la “cocaina rosa” (o le droghe che la compongono) non è stata menzionata nell’ultima dichiarazione del procuratore di giovedì.
Secondo l’indagine della Procura attraverso riprese video, documenti e comunicazioni sociali, al cantante sono stati somministrati narcotici quattro volte mentre si trovava in albergo tra il 13 e il 16 ottobre. La cocaina, l’alcol e gli antidepressivi nel suo organismo sono stati consumati da Payne entro 72 ore dalla sua morte, afferma il rapporto.
Stando al rapporto post-autopsia del mese scorso, confermato giovedì dalla procura, l’ex membro degli One Direction è morto per traumi multipli, emorragia interna ed esterna e una lesione cranica a seguito della caduta.
L’hotel CasaSur Palermo è stato perquisito per la prima volta alla fine del mese scorso con le autorità che hanno raccolto video e documentazione per le indagini. “Abbiamo il cuore spezzato”, ha detto la famiglia di Payne in una dichiarazione il mese scorso. “Liam vivrà per sempre nei nostri cuori e lo ricorderemo per la sua anima gentile, divertente e coraggiosa. Ci supportiamo a vicenda nel miglior modo possibile come famiglia e chiediamo privacy e spazio in questo momento terribile”.