Neanche Rufus Wainwright ci sta: dopo l’incazzatura di Céline Dion quando Donald Trump aveva usato My Heart Will Go On, senza permesso, durante un suo comizio elettorale, è arrivato il turno dell’artista che ha prodotto una delle cover più conosciute di Hallelujah, il famoso brano di Leonard Cohen. Che ha criticato apertamente l’uso della canzone durante un evento elettorale dell’ex presidente degli Stati Uniti nella serata di lunedì a Oaks, Pennsylvania, definendolo «blasfemia pura».
«Hallelujah di Leonard Cohen è diventata un inno dedicato alla pace, all’amore e all’accettazione della verità», così ha dichiarato Wainwright in una dichiarazione condivisa con Rolling Stone. «Nel corso degli anni sono stato estremamente onorato di essere associato a questa ode alla tolleranza. Vedere Trump e i suoi sostenitori entrare in comunione con questa musica la scorsa notte è stata blasfemia pura».
«Ovviamente non approvo in alcun modo questo utilizzo e ne sono stato mortificato. Ma la parte buona di me spera che forse, abitando e ascoltando davvero le parole del capolavoro di Cohen, Donald Trump possa provare un accenno di rimorso per ciò che ha causato. Ma non ci conto davvero».
Un rappresentante degli editori di Cohen, Sony Music Publishing, ha rifiutato di commentare.
Hallelujah è stata tra i diversi brani suonati durante un evento elettorale che avrebbe dovuto essere una sessione di domande e risposte con la Governatrice del South Dakota, Kristi Noem. Ma, dopo che diversi partecipanti hanno richiesto assistenza medica, Trump ha deciso di annullare il programma e limitarsi ad ascoltare la musica. La playlist includeva anche una delle canzoni preferite di Trump, Y.M.C.A., insieme a brani di Elvis e Sinéad O’Connor e Rich Men North of Richmond di Oliver Anthony (lo riporta il New York Times).
PRESIDENT TRUMP – Oct 14, 2024, 7:43 PM.
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