Donald Trump ha voluto chiarire e raccontare, dal suo punto di vista, l’incontro con Kanye West avvenuto lo scorso 23 novembre nella sua tenuta a Mar-a-Lago.
In un post pubblicato sul suo social network, Truth, l’ex presidente ha affermato di aver incontrato il rapper per «aiutarlo» a non ritrovarsi «decimato nei suoi business e, virtualmente, in ogni altra cosa». Il motivo di questo aiuto? West «è sempre stato buono con me».
Trump racconta poi che Kanye avrebbe richiesto un meeting «da soli», presentandosi però «con tre persone, due delle quali non avevo mai visto». Una di queste persone era Nick Fuentes, un esponente della destra estrema famoso per essere un suprematista bianco e un negazionista dell’Olocausto. Se nel video postato da Kanye per raccontare l’incontro, il rapper aveva evidenziato quanto Trump fosse stato impressionato da Fuentes, l’ex presidente ha ammesso di «non essere a conoscenza» della persona in questione.
L’incontro con West e Fuentes ha attirato critiche da entrambi i fronti politici, come quelle dell’ex ambasciatore americano a Israele, amico di Trump, David M. Friedman: «Un incontro con un antisemita come Kanye West e con della feccia umana come Nick Fuentes è inaccettabile. Ti invito a buttare via quei due, rinnegarli e relegarli alla spazzatura della storia dove appartengono».
To my friend Donald Trump, you are better than this. Even a social visit from an antisemite like Kanye West and human scum like Nick Fuentes is unacceptable. I urge you to throw those bums out, disavow them and relegate them to the dustbin of history where they belong. 1/
— David M Friedman (@DavidM_Friedman) November 25, 2022
Trump ha poi definito Kanye West: «Un uomo seriamente disturbato a cui è capitato di essere nero», dicendosi non a conoscenze della deriva antisemita del rapper e concludendo con un messaggio chiaro: «Gli ho detto di non candidarsi alla presidenza, è solo una perdita di tempo. Non può vincere».