Chissà com’è essere una rockstar, una di quelle con R maiuscola, con hit intramontabili, riempire venue con sold out da capogiro e camminare su quel filo che divide il comune mortale dalla leggenda. Lo sa bene Paul Stanley, chitarra e voce dei Kiss, ai quali di certo non servono presentazioni. Band più che iconica, tanto da essere inserita nella Rock and Roll Hall of Fame quest’anno, è da oltre quarant’anni sulle scene musicali (i natali della formazione risalgono al 1973) e ha calcato ripetutamente i palchi di tutto il mondo.
Sarà pubblicata il 3 dicembre per Tsunami, nella versione in italiano, l’autobiografia del frontman della band newyorkese, intitolata “Dietro la maschera. La mia vita dentro e oltre la musica”, nella quale Stanley non solo parla di cosa voglia dire essere nell’Olimpo della musica di tutti i tempi, ma si racconta in maniera confidenziale. “Le persone che incontro dicono che sono stato coraggioso a mettermi così tanto a nudo in questo libro, ma l’ho fatto perché io per primo avevo bisogno di riflettere sul senso della mia vita. So che in tanti potranno riconoscersi in alcune delle cose che racconto, ed è per questo che ho deciso di farlo, perché la mia storia possa servire anche a loro”, scrive Stanley.
Un vero e proprio excursus temporale ed emotivo nella vita di Paul, che inizia a raccontare la sua storia dall’infanzia e dall’ adolescenza vissute tra gli anni ’50 e ’60, durante le quali ha dovuto fare i conti con la sua malformazione all’orecchio, riscontrata dalla nascita. Senza mai gettare la spugna, nonostante i problemi di udito, Stanley ha saputo lottare duramente per raggiungere i propri obiettivi ed il successo, naturalmente. Tanti anche gli aneddoti riguardanti i rapporti interpersonali tra i vari membri dei Kiss, altalenati e spesso caratterizzati da scontri. Un volume composto da 380 pagine di storie ma non solo: c’è anche un inserto a colori con immagini che catturano i momenti salienti della vita di Stanley e la storia dei Kiss.
Nel frattempo Paul non rimane con le mani in mano: si sta occupando di alcune nuove aperture di ristoranti della catena Rock & Brews, della quale è socio con il sempreverde Gene Simmons. Per ora i diner sono presenti solo negli Stati Uniti, chissà se un giorno arriveranno anche in Europa.