Le chiamano già Wyoming Sessions. Sono i cinque dischi che Kanye West ha fatto uscire, uno ogni venerdì, a partire dal 25 maggio. Prima Pusha T (di cui abbiamo parlato il mese scorso proprio in questa rubrica), poi lo stesso ye di Kanye, quello con Kid Cudi, quello di Nas e infine K.T.S.E. di Teyana Taylor. Tutti artisti che Kanye ha già messo da tempo sotto contratto con la propria G.O.O.D. Music, fatta eccezione di Nas.
E mentre i vampiri dell’hype fanno le classifiche su quale dei cinque sia il migliore, sputando sopra quello di Kanye che sarebbe troppo “breve
e sommario”, noialtri abbiamo già capito che nell’era delle serie tv e del deficit dell’attenzione da smartphone Kanye ha fatto uscire un unico disco, però a puntate. K.T.S.E. della Taylor è l’episodio finale, che
per l’occasione sfoggia 8 brani anziché 7 come gli altri.
È un disco profondo, trasversale rispetto al mero R&B perché Teyana dà fin
da subito l’impressione di essere soprattutto una rapper. Solo dopo viene la voce celestiale che può variare dall’innocente di Hurry (pezzone dove Kanye mette le rime) o il caldo spiritual di Issues/Hold On. Sicuramente un grande ritorno, dopo quattro anni dal primo album, un matrimonio e una dolce attesa.
C’è meno hype attorno a Jorja Smith. Non è prodotta da Kanye, certo, però a 21 anni ha già prestato la voce a Stormzy, Kali Uchis e Drake. Ha chiamato il debutto Lost & Found, una prova notevole delle proprie doti e della propria unicità in un oceano di ragazzine di bell’aspetto e intonate.
Wandering Romance, Tomorrow, Teenage Fantasy: predilige i riverberoni e l’ariosità rispetto a una Taylor più diretta, che guarda dritto in faccia chi l’ascolta. Ma forse è questione di esperienza: una è una ragazzina delle Midlands inglesi che sta vivendo un sogno, l’altra è una donna con una carriera da risollevare.