È un po’ arrabbiato, DrefGold: il gioielliere che sta sistemando le sue quattro collane non gliele ha ancora portate. «Ok che i rapper guadagnano, ma ci ho investito parecchio», dice il trapper di Bologna.
Il successo di Kanaglia, il suo primo album, e dei vari singoli pubblicati – ultimo Nuvola, assieme a Side Baby – gli ha permesso di realizzare un po’ di sogni. «Da piccolo volevo essere popolare», dice. «Ora che in tanti mi fermano in strada per farsi una foto sono contento, e voglio fare contenti anche loro».
È cresciuto con il mito dei Dogo («avevano lo swag prima di tutti») e ora che ha fatto un pezzo con Gué, ecco un altro sogno. Cosa manca? «Eh l’America», che resta sempre il mito di tutti. «È tutto più semplice lì. Finisco il tour e ci vado», promette.