Il 18 maggio 1980 il mondo della musica perdeva una delle sue voci più uniche e potenti. Ian Curtis, il cantante e autore dei Joy Division, si è suicidato a Manchester, poche ore prima della partenza della band per il suo primo tour nordamericano.
Nella loro breve carriera i Joy Division ci hanno lasciato due album classici, musica capace di colmare la distanza tra punk e new wave: Unknown Pleasures del 1979 e Closer del 1980, due capolavori ricchi di composizioni oscure, malinconiche e permeate dal Manchester Sound.
I Joy Division erano anche un’incredibile band pop: Love Will Tear Us Apart, pubblicata un mese prima della morte di Curtis, sarebbe diventata la canzone di maggior successo del gruppo e uno dei brani simbolo di tutti gli anni ’80.
Nonostante Ian Curtis sia morto tragicamente a 23 anni, la sua musica continua ad avere una grandissima influenza. La sua scrittura ha ispirato il revival post-punk di band come i Bloc Party e gli Interpol; la sua personalità, i suoi problemi con la depressione e con l’epilessia e il suo rapporto problematico con il successo hanno illuminato l’eccellente biopic Control.
Gli artisti che hanno celebrato il talento di Ian Curtis sono moltissimi: Nine Inch Nails, Radiohead, the Killers, U2, Arcade Fire, Fall Out Boy, Hot Chip e Smashing Pumpkins hanno tutti onorato il ricordo del cantante suonando la sua musica nel corso degli anni.
Abbiamo deciso di ricordarlo ascoltando alcune delle sue performance più belle. Eccole: