Ryan Michael Reavis, uno dei tre spacciatori coinvolti nella morte per overdose di Mac Miller, è stato condannato a 11 anni di prigione. Reavis ha dichiarato alla corte che era solo un intermediario e che non sapeva che le finte pillole di ossicodone che hanno ucciso il rapper nel settembre del 2018 fossero in realtà fentanyl, ma è stato condannato a 10 anni e 11 mesi di reclusione, poco meno di quanto richiesto dall’accusa.
Durante il processo i procuratori hanno letto una dichiarazione di Karen Meyers, la madre di Miller, che ha raccontato come ha vissuto la perdita del figlio. «La mia vita si è oscurata quando Malcolm ha lasciato questo mondo. Avevamo un legame profondo, speciale e insostituibile. Parlavamo ogni giorno di tutto: la sua vita, i suoi piani, la musica e i suoi sogni».
«Non avrebbe mai preso una pillola di fentanyl di proposito, mai», continua la dichiarazione. «Voleva vivere e guardava al futuro con entusiasmo. La ferita sul mio cuore non si rimarginerà mai».
«Questo non è un normale caso di droga», ha detto Reavis alla corte. «Una persona è morta e una famiglia non riavrà mai suo figlio. Se al suo posto ci fossi io la mia famiglia ne sarebbe distrutta. Non lo supererebbero mai. Ci penso continuamente. E non importa cosa succederà oggi, io resto quello fortunato perché rivedrò la mia famiglia. Mi sento terribilmente. Io non sono così. La mia prospettiva è cambiata».
Secondo l’accusa, al momento dell’arresto Reavis era in possesso di tre armi, scatole di munizioni, «bilance digitali coperte d’eroina e residui di metanfetamine», un ricettario in bianco e delle buste. Il vice procuratore Elia Herrera ha anche mostrato un messaggio che Reavis ha inviato a un collaboratore a giugno 2019 e che dimostra come abbia continuato a vendere pillole anche a un anno di distanza dalla morte del rapper, consapevole dei rischi colleghi al fentanyl. Nel messaggio, Reavis era preoccupato da un potenziale cliente che voleva acquistare delle pillole di ossicodone.
«La gente muore continuamente per le finte pillole blu, di sicuro la polizia usa informatori e agenti sotto copertura, così potranno metterti dentro a vita per aver venduto pillole false».
Oltre a Reavis, il processo per la morte di Mac Miller ha coinvolto altri due uomini. Il primo è Stephen Andrew Walter, che lo scorso ottobre ha patteggiato una condanna a 17 anni e ammesso di aver procurato le pillole a Reavis. Il secondo, Cameron James Pitt, è ancora sotto processo. Secondo l’accusa, il 4 settembre 2018 Pettit ha accettato di consegnare a Miller 10 pasticche di ossicodone, cocaina e Xanax. Il giorno successivo, il 5 settembre, gli ha portato le finte pasticche di ossicodone che invece contenevano fentanyl.