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Una giornata in studio con Brian Eno

È un artista nato per sorprendere e lo fa ogni giorno. Leggete per credere
Brian Eno, 66 anni

Brian Eno, 66 anni

Brian Eno comincia la propria giornata lavorativa pescando una piccola carta da una scatola appoggiata sulla scrivania del suo studio di Londra. è la scatola delle strategie oblique, un sistema creato negli anni ’70 dallo stesso Eno con l’artista Peter Schmidt per superare i blocchi creativi, ricevendo consigli criptici come “accentua i difetti” oppure “onora il tuo errore come un’intenzione nascosta”. «Oggi, il mio era: “Sii stravagante”», racconta Eno, «così ho pensato: “Sarò stravagante al momento giusto”. e siamo andati a farci una passeggiata sotto il sole, approfittando di questa frivola scusa artistica».

Questo articolo è stato pubblicato su Rolling Stone di novembre.
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Ora, con i raggi del sole che filtrano dalle finestre sul soffitto, Eno sta improvvisando nel suo studio con un gruppo composto da sei elementi. Suona una chitarra appoggiata di traverso su un piedistallo, così fa scivolare lo slide mentre gioca con un fuzzbox per distorcere il suono, seguendo il ritmo afro funk spezzato della band. «Non abbiamo mai suonato questa roba, e probabilmente non la rifaremo mai più», spiega Eno con un ghigno da scolaretto birichino. «È come vedere come si fanno le salsicce. Salsicce e politica: dicono che è meglio non scoprire mai come vengono fatte. Alla lista, io aggiungerei anche la musica».

Mi stanco velocemente
delle cose troppo prevedibili.

A 66 anni, Eno rimane una forma incontenibile di energia creativa. Oggi sta suonando con Karl Hyde, del gruppo tecno inglese Underworld. Il loro nuovo album, Someday World, è l’ultima cosa che ci si sarebbe aspettati da questo duo: una serie di canzoni pop strofa-ritornello-strofa. Però non le faranno dal vivo. Piuttosto, sono già tornati in studio improvvisando nuovo materiale. «Devi darti da fare quando c’è molta energia», dice Eno. «Io mi annoio in fretta. Non riesco a fare sempre le stesse cose. Non è mancanza di nobiltà di spirito, impegno, progressi: è solo che voglio sempre essere coinvolto. Mi stanco velocemente delle cose troppo prevedibili».

Il video di “Dark And Long” degli Underworld:

Nessuno può accusare la sua carriera di prevedibilità. Quest’uomo ha trascorso gli ultimi 40 anni aprendosi sempre a nuovi stili musicali, passando velocemente da un’idea a un’altra. Fece breccia nella scena prog inglese come mago dei sintetizzatori dei Roxy Music, lanciandosi poi in una carriera solista con il classico della sperimentazione Another Green World, inventando la musica ambient nel tempo libero. Ha collaborato ad album seminali di David Bowie, Talking Heads e U2, e composto la musica di avvio di Windows 95.

Ascolta “Another Green World”:

Il suo studio è un laboratorio musicale strampalato: i muri bianchi coperti da dipinti, mensole piene zeppe di libri, una discreta bacheca porta attrezzi, due mirrorball, una lavagna bianca con sopra appunti tipo “tensione a due voci” o “mappatura del tempo”. Nel bagno dello studio, c’è la copertina di un disco incorniciata: The World of Steam, registrazioni vintage di rumori dei treni. Quasi scusandosi, Eno dice che la sessione odierna dovrà chiudersi alle 18.30 perché a quell’ora arriverà il suo gruppo amatoriale di cantanti a cappella. «Qui non ci fermiamo mai», dice mescolando un mucchio di spartiti.

Mentre il gruppo fa una pausa, Eno va ad appollaiarsi su una sedia e si mette ad aggiustare una scarpa col tacco rotto. Con la barba argentata e gli occhiali rossi, la maglietta nera, i jeans e le calze blu elettrico, ha il fascino dello zio pazzo. Il suo dono della parlantina è leggendario: nel video di Pride (In the Name of Love) degli U2, lo si vede andare via mentre Bono annuisce seduto su una poltrona.

Il video di “Pride (In the Name of Love)”:

Chi altro può mettere a tacere Bono? È un conversatore invincibile, come un cabarettista esperto risponde a ogni idea con: «Sì, e…». E poi se ne esce con un’idea migliore.

A dicembre la All Saints Records ha ristampato quattro album registrati da Brian Eno tra il 1992 e il 1997. Li trovate a questo indirizzo

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