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Una pietra rotola su Marte e la NASA la dedica ai Rolling Stones

Spinta dai propulsori del lander InSight, una piccola roccia del Pianeta Rosso ha rotolato per circa un metro. Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, ovviamente, hanno subito pensato alla band

NASA

I Rolling Stones avranno una “pietra rotolante” personalizzata direttamente dallo spazio, più precisamente da Marte. Un regalo degli scienziati della missione InSight della NASA che, dal Jet Propulsion Laboratory a pochi passi da Pasadena (dove ieri sera faceva tappa il No Filter Tour) hanno deciso di rendere omaggio alla band nominando una roccia di Marte “Rolling Stones Rock”.

Poco più grande di una pallina da golf, la pietra ha iniziato a muoversi spinta dai propulsori di InSight, impegnato nelle manovre di atterraggio sul pianeta, e ha rotolato per circa un metro. «Ho visto molte rocce del Pianeta Rosso durante la mia carriera», ha detto il geologo Matt Golombek, al fianco della NASA per tutte le missioni su Marte dal 1997 a oggi, «questa non sarà oggetto di molti articoli scientifici, ma è sicuramente una delle più interessanti».

«Quando abbiamo scoperto che gli Stones avrebbero suonato qui vicino», ha aggiunto Lori Gaze, direttore della Planetary Science Division della NASA, «rendergli onore ci sembrava un modo divertente per entrare in contatto con i loro fan di tutto il mondo».

La band ha gradito parecchio, e ha deciso di informare i fan del Rose Bowl Stadium di Pasadena con un ospite speciale, Robert Downey Jr., che ha annunciato “l’evento” prima dell’inizio del concerto. «Il 1964 è stato un anno di lanci grandiosi: il primo album dei Rolling Stones, e la sonda spaziale Mariner 4 per l’esplorazione di Marte», ha detto l’attore sul palco. «Adesso la NASA ha dedicato alla band una pietra, la Rolling Stones Rock, trovata proprio su Marte, e io sono qui per renderlo ufficiale insieme a voi».

I Rolling Stones, poi, hanno rilasciato un breve comunicato: «Che modo meraviglioso per celebrare il tour. Questo è sicuramente un traguardo nella nostra lunga storia. Grazie alla NASA per averlo reso possibile».

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