Salgono sul palco del Fabrique e attaccano You’re Body Is A Weapon, primo singolo estratto da Glitterbug, album in uscita il prossimo 13 aprile.
Un concerto degli Wombats è come ce lo si aspetta: l’atmosfera è piacevolmente spensierata, l’età media piuttosto bassa, il pubblico così carico da cominciare a battere le mani prima dell’inizio del concerto. Se pensate che ci siano solo ragazzini, però, vi sbagliate: dovreste ascoltare con più attenzione i loro testi, o, appunto, andare ad un loro concerto.
Il video di “Your Body Is A Weapon”:
«Your body is a weapon […] my body is a temple of doom», cantano spensierati e salterini i ragazzi in prima fila. I tre di Liverpool sono pressoché impeccabili: energici ma rilassati allo stesso tempo, portano uno spettacolo strutturato ma anche fortemente ironico – abbastanza da far risultare l’acustica Little Miss Pipedream, tratta dall’esordio A Guide To love, Loss & Desperation e dedicata «ai fan che seguono la band fin dall’inizio», più parodistica che autocelebrativa.
Qualche signore sulla cinquantina in giacca e cravatta si ritrova a ballare non meno del figlio che ha accompagnato al concerto. Gli Wombats stanno facendo qualcosa di diverso dall’intrattenimento puro e semplice: sono transgenerazionali, sanno far coesistere nello stesso luogo figli, genitori e quelli che stanno nel mezzo.
Il video di “Backfire at the disco”:
Menzione d’onore anche ai milanesi We Are Waves che hanno suonato in apertura e hanno saputo reggere il palco (problemi tecnici inclusi) con la bravura di chi farà strada.