«Se ci penso su, Pino e io abbiamo molto in comune». Lo dice Vasco Rossi in un’intervista contenuta nel libro di Antonio Tricomi e Gianni Valentino Con Pino – Dieci anni dopo in edicola gratis con Repubblica oggi, in occasione del decennale della morte di Pino Daniele.
«Siamo entrambi musicalmente dei ribelli, figli degli anni ’70 che appartenevano ai cantautori impegnati», dice Vasco. «Noi eravamo il nuovo nel panorama della musica, quelli della svolta con il passato. La parola cantautore non ci bastava. Avevamo il nostro bel daffare: io a rendere credibile il rock in italiano e lui a rivoluzionare la tradizione musicale napoletana contaminando con il jazz e soprattutto con il blues, rivendicandone anche il fatto di essere stato il primo».
«Ne avevamo abbastanza dell’impegno politico. Le nostre tematiche erano più personali e/o attinenti al sociale. Avevamo molti temi in comune: l’emarginazione, per esempio, che tutti e due bene o male avevamo provato. A proposito, c’è una sua canzone che mi piace moltissimo, Je so’ pazzo. Be’, è una di quelle che avrei potuto scrivere io».
Vasco ha chiesto a Daniele di suonare la chitarra in Hai ragione tu, uno dei pezzi dell’album del 1993 Gli spari sopra, su una musica scritta da Dave Stewart. «Sapeva benissimo chi ero» dice Vasco a proposito del musicista degli Eurythmics «e mi ha dimostrato la sua stima scrivendo appunto la musica di Hai ragione tu. Pensa che storia. Pino aveva raccolto al volo l’invito a unirsi a noi in maniera molto naturale. Non ricordo il giorno o l’anno in cui ci siamo conosciuti di persona. Pino per me c’è sempre stato. Che cosa conta il tempo? Quando l’ho incontrato per la prima volta era come se ci conoscessimo da sempre. Un sentimento reciproco. Ci siamo riconosciuti all’istante».
«Dieci anni fa, a pochi mesi dalla sua scomparsa, ricordo di essermi lasciato andare durante Napule è, altra splendida canzone. È bastato un accenno per far venire giù lo stadio. È stato un momento davvero emozionante. Sarei anche andato avanti a cantarla tutta, ma ho troppo rispetto per le parole e non avrei mai voluto pronunciarle male».
Oltre a quella di Vasco Rossi, il libro contiene i ricordi di Irene Grandi, Angelo Branduardi, Teresa De Sio, Ron, Jovanotti, Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo, James Senese, Tony Esposito, Marco Zurzolo, Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio, Bobby Solo, Peppe Lanzetta e altri.
Oltre al decennale della morte, nel 2025 ricorrono anche i 70 anni dalla nascita di Pino Daniele (19 marzo). La Fondazione Pino Daniele ha annunciato varie iniziative accompagnate dal “sigillo” 70/10 Anniversary: il Musicante Award – Premio Pino Daniele, contest patrocinato dal Ministero dell’Università e della ricerca; la pubblicazione avvenuta a fine novembre dell’inedita Again; la ristampa dell’album del 1984 Musicante.
A marzo, quando Daniele avrebbe compito 70 anni, uscirà al cinema il film-documentario Pino di Francesco Lettieri e Federico Vacalebre. A Palazzo Reale di Napoli ci sarà la mostra Pino Daniele Spiritual curata da Alessandro Daniele e Alessandro Nicosia. Infine, il 18 settembre in Piazza del Plebiscito a Napoli si terrà il concerto collettivo Pino è – Il viaggio del musicante (cast da annunciare) il cui ricavato, al netto dei costi di produzione, verrà devoluto a sostegno della ricerca oncologica pediatrica e della formazione artistica.