Vasco Rossi: «L’avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza e adesso al potere c’è quella» | Rolling Stone Italia
Contro la legge del più forte

Vasco Rossi: «L’avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza e adesso al potere c’è quella»

«Ma io» dice il rocker che a fine maggio darà il via al tour negli stadi «sono felice di portare gioia e amore». Il tema dei concerti: «Vita». Un inedito? «Ce l’ho, ma lo tengo nel cassetto almeno fino al concerto»

Vasco Rossi: «L’avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza e adesso al potere c’è quella»

Vasco Rossi

Foto: Roberto Villani

«Quest’anno il filo rosso che unisce tutti i pezzi della scaletta è: vita, essere, la vita è, vita celebrata, vita ostinata, vita complicata, vita presa alla leggera, vita fiera. Voglio una vita spericolata, anzi sono una vita spericolata . Insomma la vita in tutte le sue forme e accezioni. Mai come quest’anno è il caso di celebrarla».

In un’intervista rilasciata a Marinella Venegoni per la Stampa, Vasco Rossi ha raccontato lo spirito del tour negli stadi che partirà il 31 maggio da Torino, con anteprima il 27 a Bibione (il 26 soundcheck per gli iscritti al fan club). «Di fronte a questo mondo pieno di odio, di guerre, di bombardamenti, di massacri di innocenti dove sembra di essere tornati alla legge della giungla, alla legge del più forte del più arrogante del più prepotente… noi celebriamo la vita, l’amore e la pace. Il mio è un concerto di luce».

«È un’epoca di cambiamenti e di turbamenti, di guerre e valori rovesciati, di capi di stato impazziti e di dittatori sanguinari. Mi sento come tutti, stranito. Viviamo davvero un periodo molto buio». Resistenza, a pochi giorni dal 25 aprile, è un concetto chiave. «Pensi questo: arrendersi a oltranza è una forma di resistenza al sopruso e all’ignoranza. Ma la resistenza ai soprusi è sacrosanta. L’avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza e adesso al potere c’è quella, ma io sono felice di portare gioia e anche amore con i miei concerti, perché poi le mie canzoni sono degli atti di amore, e c’è amore dentro la provocazione perché deve risvegliare le coscienze».

E ancora: «Secondo la filosofia orientale, la resistenza è quello che fa soffrire e l’accettazione porta pace. Ma l’accettazione non significa resa, significa comprensione; un po’ quello che ho scritto con “conviene arrendersi all’evidenza”».

Il tour porterà alla scoperta di un inedito? «Ce l’ho, ma lo tengo nel cassetto almeno fino al concerto, poi vedrò. Non so se lo farò conoscere, da adesso a fine maggio c’è ancora tanto tempo. Di canzoni nuove adesso non sento la necessità, una volta sentivo proprio l’esigenza, ma forse perché ne ho già tante».

Altre notizie su:  Vasco Rossi