Persino spaccare una chitarra è diventato un gesto problematico | Rolling Stone Italia
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Persino spaccare una chitarra è diventato un gesto problematico

Phoebe Bridgers l’ha fatto al Saturday Night Live e subito sono fioccate le critiche: «privilegio bianco», «basta scatti d’ira», «e i ragazzini che non hanno soldi per uno strumento?», «e i morti di Covid?»

Persino spaccare una chitarra è diventato un gesto problematico

Phoebe Bridgers al SNL, alla fine di 'I Know the End'

C’è questa canzone di Phoebe Bridgers chiamata I Know The End che è assieme amara ed eterea. Racconta la vita, la speranza e la morte come un tornado violento simile a quello che trasporta la piccola Dorothy dal Kansas al Mondo di Oz. Nel ritornello, mentre gli amici si riparano dall’apocalisse scendendo nei loro rifugi sotterranei, Bridgers esce di casa e affronta il tornado sperando d’essere trascinata chissà dove.

La canzone finisce con un crescendo. La cantante è sulla strada, nella California settentrionale. Guarda fuori dal finestrino, vede lo SpaceX che s’alza in cielo come una navicella aliena, legge un cartello con la citazione della Bibbia “La fine di tutte le cose è vicina”. Contemplando quel paesaggio desolante fatto di centri commerciali e mattatoi, pensa che forse davvero la fine è vicina. Ed è una liberazione. L’accettazione dell’apocalisse è accompagnata da urla e squilli di tromba, da una musica sempre più caotica.

Phoebe Bridgers l’ha eseguita sabato sera al SNL, dov’era per la prima volta ospite musicale e dove ha cantato anche Kyoto. La versione di I Know the End di sabato era musicalmente più vigorosa, come se le sensazioni evocate dovessero emergere in quel contesto in modo più vivido, come se ci fosse bisogno di un altro po’ di caos per evocare il tornado che porta via Dorothy/Phoebe. Ed è quello che è successo alla fine, quando Bridgers ha cercato di distruggere la sua chitarra elettrica contro uno dei monitor. Non un’esecuzione perfetta, ma un gesto in linea con lo spirito della canzone e accompagnato, prima e dopo, da ampi sorrisi.

Una musicista rock che distrugge una chitarra contro un ampli non è una gran notizia. Succede da mezzo secolo, da quando ha cominciato a farlo Pete Townshend trasformando un incidente (la rottura del manico di una Rickenbacker) in un gesto artistico. Eppure dopo l’esibizione di Bridgers è diventata una notizia dibattuta sui social. Al posto di considerare quel gesto come un’estensione dei sentimenti espressi dalla canzone o semplicemente un momento di teatro o una rielaborazione di un luogo comune del rock (i musicisti indissavano tute nere con disegnati degli scheletri bianchi, un po’ come John Entwistle degli Who), su Twitter s’è acceso un dibattito sulla liceità di quel che ha fatto Bridgers. «Perché questa donna, Phoebe Bridgers, ha distrutto la chitarra al SNL?», ha chiesto un utente, enfatizzando il sesso della cantante.

Le reazione sono state varie, quella che segue è una piccola selezione che non dà conto dei tanti tweet pro Bridgers. Qualcuno s’è concentrato sul fatto che Bridgers non è riuscita a distruggere lo strumento: «Ma lo stava percuotendo contro un cuscino?». E un altro: «Chiaro che non ha mai fatto educazione fisica. È sessista se dico che l’ha fatto come una ragazzina?».

Qualcuno altro ne fa una questione economica, versione 2020 del «mangia che in Africa i bambini muoiono di fame»: con tutti i ragazzi che non hanno soldi per comprarsi una chitarra, perché distruggerne una? C’è chi ribatte: è teatro, è una performance artistica. La risposta: «Sbagliato. Immagina se Leonardo Da Vinci avesse distrutto la Gioconda».

Un’utente considera il gesto della musicista uno scatto d’ira insopportabile: «Non ho idea di chi sia. L’ho cercata su Google e non ho capito granché, ma mi sembra distrugga la chitarra per uno scatto d’ira e francamente ne ho abbastanza degli adulti che fanno i capricci in pubblico».

Ci sono anche le critiche progressiste: ora che Kamala Harris è vicepresidente, le ragazze d’America avranno un modello migliore di Phoebe Bridgers.

Per qualcuno è stata «un’esposizione ingiustificatamente imbarazzante del privilegio bianco. Dopo un anno di dolore, sofferenza e morte a causa del #Covid è stato inappropriato. Meglio fare beneficienza o donazioni o semplicemente cercare di essere un modello positivo».

La buona notizia è che Phoebe Bridgers sembra averla presa bene e ci scherza su, ritwittando la battuta del comico e YouTuber Drew Gooden: «Phoebe mi ha deluso. Ci sono milioni di bambini affamati che avrebbero potuto mangiare quella chitarra. E ora nessuno di loro lo può fare. Non riesco a smettere di piangere».

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