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La playlist di Bassi Maestro

Il veterano della scena hip hop ha scritto una lettera d'amore al suo quartiere milanese "North Of Loreto" e poi l'ha registrata, con tutte le influenze anni '80 del caso

North Of Loreto è un po’ la lettera d’amore scritta e registrata da Bassi Maestro per Milano. Non una zona qualsiasi della città, bensì NoLo, forma contratta di North Of Loreto, quindi molto intuitivamente la zona a nord di Loreto.

Questa lettera d’amore si concretizza nell’album uscito il 24 maggio, che sicuramente avrà avuto influenze anche esterne alla zona di Loreto. Lo testimonia questa playlist che Bassi chi ha firmato e commentato, praticamente un bagno di anni Ottanta.

“Just be good to me” di The SOS Band

Una delle prime produzioni di Jimmy Jam e Terry Lewis dopo l’esperienza come musicisti con Prince, un pezzo che fonde alla perfezione il soul e la Roland 808. Sono sempre stato ossessionato da questo brano tanto che nel 1996 ne ricantai la parte melodica nel primo album di Fritz da Cat! Questo è il sound a cui mi sono ispirato per brani come Crazy yeah e Lovin’ u.

“You should be mine” di Roger Troutman

Maestro incontrastato del funk elettronico degli 80, nonché il primo a utilizzare il talkbox per intere composizioni. Tra i molti classici ricordiamo questo pezzo anche perché fu campionato da Erick Sermon per Crossover degli EPMD.

“Midas touch” di Midnight Star

Praticamente immancabile nei miei dj set, questa bomba electro-pop utilizza la mia drum machine preferita (Oberheim DMX) ed è un riempi-pista assicurato. Meravigliosa.

“IOU” di Freeez

Dalla mente inglese di John Rocca mischiata alla produzione made in NYC di Arthur Baker arriva un super classico degli anni Ottanta che trasporta il gruppo da sonorità disco/fusion al crossover con l’elettronica e il pop. 100 con Ghemon richiama anche questo tipo di arrangiamento (sviluppatosi poi in freestyle music).

“Something about us” di Daft Punk

Non sarebbe stato carino non inserirli in playlist, li stimo come produttori, audiofili e game changers. Hanno riportato in classifica il vocoder dopo 30 anni e con il loro gusto unico sono stati tra i pochissimi innovatori dell’ ultimo ventennio, riciclando in modo non prevedibile disco music e affini. Lunga vita agli arpeggiatori!

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