Diplo è cresciuto nel sud della Florida ascoltando quintali di dancehall reggae: «La gente non capisce che l’hip hop è nato da questo genere», spiega il dj-produttore. «È uno stile che ha ancora una grande influenza sulla musica che ascoltiamo oggi».
Ecco i brani che ha scelto in esclusiva per Rolling Stone:
1. “Murder She Wrote” Chaka Demus and Pliers (1992)
La quintessenza del dancehall reggae. Tutti lo conoscono.
2. “Memories” Beenie Man (1995)
3. “Here Comes the Hotstepper” Ini Kamoze (1994)
Ini Kamoze è un eroe sconosciuto, il suo tono di voce è incredibilmente figo.
4. “Informer” Snow (1992)
La gente lo odiava perché Snow è bianco ed è di Toronto, ma in Giamaica era famosissimo. Su le mani per Snow!.
5. “Buddy She Want” Red Rat (2000)
Un pezzo veramente oscuro, musica per la fine del mondo.
6. “Ramping Shop” Vybz Kartel (2008)
Kartel è pazzo, ma è anche un genio. Può sembrare un’eresia, ma per me è al livello di Beatles, Outkast e Beach Boys.
7. “Ghetto Red Hot” Super Cat (1992)
8. “Gimme the Light” Sean Paul (2002)
Sean Paul è una delle poche star del dancehall conosciuta in tutto il mondo. Questo pezzo parla della marijuana e in questa lista, ovvio, non può mancare un inno alla marijuana.
9. “Watch Out For This (Bumaye)” Major Lazer (2013)
Posso scegliere un pezzo mio? Lo abbiamo registrato insieme a Busy Signal, l’artista con il nome più bello in circolazione.
10. “Hold Yuh” Gyptian (2010)
Un pezzo perfetto. È davvero minimale: solo un colpo di rullante e un loop di pianoforte.