Ecco i brani che ha scelto in esclusiva per Rolling Stone:
1. “Rebel Without a Pause” Public Enemy (1988)
Questo è un pezzo selvaggio, con un testo a dir poco profetico. Il rap di Chuck D sembra il comizio di un leader politico.
2. “My Melody” Eric B and Rakim (1987)
Uno dei migliori pezzi rap della storia. Il beat ha un fischio quasi western, e sotto c’è un suono molto dinamico. Poi arriva Rakim con la sua voce, il suo stile, il suo atteggiamento, il suo genio. Incredibile.
3. “My Adidas” Run-DMC (1986)
L’Adidas era la scarpa definitiva dell’hip hop, meritava un inno. Pazzesco! Per quanto potesse essere grandiosa la scarpa (e par- liamo della miglior scarpa in cir- colazione), il pezzo era altrettanto grandioso.
4. “It’s My Thing” EPMD (1988)
Due maestri che scrivono musica con uno stile che rappresenta perfettamente lo spirito della gente di strada. Con una certa raffinatezza.
5. “The Show” Doug E.Fresh and Slick Rick (1985)
Non erano in molti a poter competere con il suono dei Run-DMC, ma questo pezzo era sulla stessa lunghezza d’onda. Ha contribuito all’evoluzione del rap.
6. “Ain’t No Half-Steppin” Big Daddy Kane (1988)
Sapevamo già che Kane era uno con cui non si poteva scherzare. Con pezzi come Raw puntava alla testa della gente. Ma con questo salì definitivamente al trono. Il re del rap è proprio lui.
7. “Plug Tunin’” De La Soul (1988)
Avevano uno stile diverso da- gli altri. Pensavi: «Ma chi sono questi?».
8. “Hey Young World” Slick Rick (1988)
Ha cambiato la mia vita. Slick Rick era introspettivo e persona- le. La melodia di questa canzone sembrava una ninna nanna, ma era puro hardcore.
9. “Nightmares” Dana Dane (1987)
L’accento inglese passato dentro un microfono di Forth Greene, Brooklyn. Da ascoltare incantati.
10. “Ladies First” Queen Latifah feat. Monie Love (1989)
Ero innamorato di Monie e Latifah. Reclamavano il rispetto per le donne non solo da parte dell’hip hop, ma del mondo intero.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre di Rolling Stone