Un viaggio carico di groove da Palermo a Oran, dall’Italia all’Algeria. È ‘Scuru Cauru’, l’album dei Crimi uscito due giorni fa. Loro sono francesi, ma ascoltando la loro musica ci si fa l’idea che vivano in un luogo immaginario del Mediterraneo che ne riassume tanti e li trascende tutti. Abbiamo chiesto al frontman Julien Lesuisse, francese d’origine siciliana, di compilare per noi una piccola playlist di canzoni che hanno influenzato la miscela di funk, raï, ethno jazz, new wave e soul del gruppo.
Bellissima
Rosa Balistreri
La sua voce arriva direttamente al cuore. Come per le cantanti del raï, è incredibile sentire questa sua profonda conoscenza e sapienza nell’utilizzo della voce. Avviene anche nelle musiche classiche dell’India o dell’Egitto, solo che qui ha scoperto tutto da sola, ha imparato da autodidatta, per strada.
Karima Ya Naïma
Cheikha Rabia
Ho visto un concerto di Cheikha Rabia una sera a Parigi, quando suonavo con Sofiane Saidi & Mazalda. Lei cantava e basta, e sul palco c’erano solo altri due musicisti: uno suonava il gallal (fratello raï della darbuka) mentre l’altro la gasba, il flauto magico algerino. Non ho mai sentito un concerto così caldo, così intenso, così danzante. Ma non una danza qualsiasi, era proprio quella danza lenta e spietata tipica del raï.
Moulat el Khana
Cheb Khaled
“La ragazza con il neo” è una vecchia canzone cantata dal giovanissimo Cheb Khaled. Una canzone che riporta agli inizi del raï, tra l’arabo-andaluso e la musica degli cheikh, adattata per queste voci giovani e fantastiche. Con il raï è bellissimo come ogni cantante possa inventare completamente il proprio percorso, la propria storia, la propria visione (raï vuol dire anche “punto di vista”), appoggiandosi però su una tradizione consolidata e profonda.
Celebrità
Nino d'Angelo
Sono sempre stato molto affascinato dall’intensità così sincera delle canzoni di Nino D’Angelo, e dal suo modo di cantare. E parlo di tutto quello che ho sentito di lui: gli inizi, il cammino con Merola, fino al neomelodico e alle cose più “moderne”, come il disco in cui canta le canzoni di Sergio Bruni. A dirla tutta, sono pure fan di quello che Nino D’Angelo racconta da sempre sul Sud Italia.
Carrettiere napulitano
Tony Bruni
Anche qui, sono da sempre innamorato della sua voce, di questo suo timbro così affilato. C’è questo temperamento particolare nella musica napoletana, questa sfumatura che nella voce di Tony Bruni è ancora più marcata. È una cosa che ha pochissimo di “occidentale”, è un qualcosa che parla di Maghreb, come un ponte che dal Sud Italia porta direttamente nel nord dell’Africa.
Lu minaturi
Domenico Modugno
La cosa più incredibile per me è come Domenico Modugno, pugliese di nascita, abbia scritto e cantato tra le più belle canzoni napoletane e siciliane. La sua immaginazione era la sua libertà. E quando mi sembra strano scrivere canzoni ispirandomi direttamente alla lingua siciliana, immagino Modugno giocare con le fantasie e con le sensazioni particolari che ogni altra lingua fa vivere, e che sono uniche, univoche, introvabili.