Nel mulino che vorrei mi piacerebbe che i giornalisti la smettessero di rivolgersi ad Amadeus chiamandolo Ama, ma questa è un’altra storia. Oggi siamo qui per raccontarvi di quel giorno incredibile che è il giorno in cui si ascoltano le canzoni di Sanremo per la prima volta. Un buon numero di giornalisti chiusi in due studi televisivi, uno a Milano e uno a Roma, che ascolta in rigoroso silenzio tutte e ventotto le canzoni, di fila, una volta soltanto. Un inferno? No, ma neanche troppo lontano.
Appena esci i colleghi ti scrivono, chiamano: “Allora? Che ci dici? Chi vince?”. Arriva anche qualche amico che vuol sapere la tua perché deve scommettere, indeciso se puntare tutto su Tananai o se andare sul classico e mettere 50 euro su Giorgia.
Noi ci limitiamo a raccontarvi le prime sensazioni, sapendo che evolveranno con gli ascolti, cambieranno, in alcuni casi totalmente. Intanto a Milano abbiamo anche Amadeus detto Ama, al centro dello studio in cui si registra il programma di Fazio. Di fianco a lui un signore che non conosco ma che credo faccia il dj. È lui a schiacciare play per farci sentire le canzoni. Dj AMA è in consolle.
Ecco le nostre recensioni (in ordine di ascolto)
C’è grande attesa per il ritorno del Gianluca nazionale a Sanremo: lui sceglie una ballatona rock sul rapporto, non semplicissimo, col padre: “Ciao papà, tu verrai o no al mio funerale?”. Il diario di Gianluca, azzardo unica rockstar di Sanremo 2023.
Dopo un anno di balletti e meme, i due dovevano calare l’asso. Spoiler: lo fanno. In Splash ho sentito un po’ di Battisti, un po’ di Dalla. Non vorrei gufare dicendo che finiranno sul podio, ma per me finiranno sul podio.
C’è attesa per il ritorno degli Articolo, che non vedevamo insieme da tantissimo tempo. Portano a Sanremo un pezzo che punta tutto sulla nostalgia, sul diventare grandi, sul maturare e capire gli errori: “Non volevamo crescere, che ansia, stress, però un bel viaggio”. Ma anche “ci siamo odiati davvero, lei t’ha lasciato e io ridevo”. Pezzo da accendini in cielo, paraculo q.b.
gIANMARIA denuncia il fatto che ci stiamo perdendo per strada le cose importanti perché impegnati in mille cazzate, tipo i social. Ha ragione, e lo dice con la cassa in quattro. Il pezzo funziona, non so come andrà ma è già sicuramente candidato a un award: il Premio per il Miglior Corsivo Elisa Esposito. Con lui, in gara, altri due concorrenti. Li vedremo più avanti.
Diciamo subito che sicuramente il brano è meno impegnativo di quello di Sanremo 2006, Processo a me stessa, che dovevi proprio mettertici di buona volontà. Anna Oxa è Anna Oxa, che le dobbiamo dire. Gran prova vocale e testo astratto quanto basta per farmi venire voglia di purificare le energie di casa mia con un po’ di palo santo: “Libera l’anima, come rondini la sera vola libera”. Eseguo.
Un po’ cit. di un famoso brano di chiesa e un po’ perfetta colonna sonora di reel di pagine Instagram tipo @amoreadistanza o quelle robe lì (che comunque sono seguitissime).
Rosa rappresenta la quota LOL di questo Festival e porta un pezzo che è un po’ tu vuò fà l’americano in versione pop denz. Divertente, tamarra, e nel ritornello dice: “Ti piace che sono perverso e non mi giudichi”. Hit per feticisti e non.
Inizia come una ballad anni ’80 di Whitney Houston, quel mondo lì, r’n’b. Finisco per convincermi che potrebbe essere la colonna sonora di una commedia in cui i protagonisti finiscono a letto dopo una cena romantica, in casa, a base di vino rosso, con lui che chiede a lei se suo padre è un ladro perché ha rubato due stelle e gliele ha messe al posto degli occhi. In molti lo definiranno elegante. Non male ma anche qui, parere mio, forse si poteva fare di più.
Niente di nuovo sul fronte occidentale: pezzo romantico che ricorda a tratti qualcosa di Ed Sheeran. Al momento non riesco a immaginarla neanche coreografata su TikTok, ma sono pronto a ricredermi.
Con questo Sanremo Lazza si farà conoscere dai genitori, perché i figli li ha già tutti. “Spazzami via come cenere, ti dirò cosa si prova”. Ritornellone che si canta subito e come atmosfera, se dobbiamo trovarne una, direi cuore spezzato in un club. Sarà l’ennesima hit dell’uomo che ha venduto di più negli ultimi 12 mesi.
Scritto da Ariete con Calcutta, quindi sul testo siamo tranquilli. È una canzone d’amore delicata, piacerà a chi ha ancora un cuore. La sentiamo già in 100 spot del Cornetto Algida.
Al primo ascolto mi viene solo da dire che è molto probabile che a Sethu piacciano Blanco e thasup.
Dopo il successo da cazzaro dell’anno scorso, Tananai torna con una ballatona sulla scia di Abissale. Sì, anche lui ha un cuore. Senza dimenticare le cose che ci piacciono: “Abbiamo messo i Police, era bello finché non ha bussato la police”. Speriamo si fumi poche siga perché per cantare questa bisogna essere in forma.
Levante torna al Festival con un pezzo uptempo che sembra scritto dopo una seduta dallo psicologo: “Vivo come viene, vivo il male e il bene”. Ma pure “la gioia del mio corpo è un atto magico”. La magia la facciamo anche noi, che ci sentiamo un po’ Giucas Casella: non altissima in classifica, ma molto alta in radio. Change! Change! Change!
Per questo ritorno a Sanremo Gassmann ha scelto di fare team con Riccardo Zanotti dei PTN e ha deciso di prendersi un po’ meno sul serio (il che è già una buona premessa).
Dopo un’attentissima analisi di grafici e tabulati, mi sento di dire che sì, quella che ho sentito è esattamente una canzone dei Modà.
È proprio una di quelle ballatone che quando le senti dici: oh, questa doveva portarla a Sanremo. E infatti. Credo piacerà molto.
Per noi che Egoista è solo un singolo di Alexia è dura accettare un brano con lo stesso titolo. Non so se Sanremo sia il palco giusto per questo brano, devo ancora capirlo. Posso sicuramente dire che si contende il Premio Miglior Corsivo con gIANMARIA e un altro che arriva dopo.
C’è tutto quello che vogliamo da Paola & Chiara, chi vuol capire capisca. Ci vediamo sabato al Plastic.
Scritto da La Rappresentante di Lista, in questo brano i Cugini si prendono sul serio: “Non lasciarmi solo, non lasciarmi qui”. Come dire, hanno fatto un pezzo vero. Sotto le paillettes c’è un cuore grande così: “Non puoi darmi il mondo se non guardi il mondo come lo guardo anche io”. Colonna sonora perfetta di scena di film italiano in cui Jasmine Trinca guida sotto la pioggia. Make my wish come true.
Insieme a quella di Paola & Chiara, la canzone che tira un po’ su i bpm. Per definirla con una frase: alle giostre con i sentimenti. Funzionerà tra quelli più giovani, capiremo gli altri.
Si chiama Alba e dopo un secondo dici: cazzo, ma è Albachiara. Poi però no, non è Albachiara. È una canzone di Ultimo in cui il ritornello non è immediato. Inutile dire che i suoi fan la ameranno. Tutti gli altri la sentiranno a Temptation Island, quando nella casetta fanno vedere rvm ai fidanzati che si incazzano tantissimo.
Non era semplice tornare a Sanremo dopo quel pezzone che era Voce, ma Madame ci riesce alla grande. Spero davvero che si parli più di questo pezzo che del green pass.
Quota: bambine delle medie che piangono. Mi sembra qualcosa che ho già sentito, anche se non ricordo cosa. Insieme a gIANMARIA e Shari, il terzo candidato al premio Elisa Esposito per il Miglior Corsivo.
Dopo il tormentone estivo, Mara Sattei arriva a Sanremo con un brano scritto da Damiano dei Måneskin in cui, incredibilmente, si capisce benissimo quello che dice, almeno nella strofa (e questa è un’ottima notizia per chi guarda Rai 1). Al centro l’amore tossico, i lividi, una relazione pesante. Al primo ascolto non ci ha fatto saltare dalla sedia, tocca aggiornarsi.
Quota simpaticoni, anche qui sembra un po’ un pezzo di Dargen/Fedez. Sarà il vostro nuovo incubo radiofonico. Come Annalisa in Bellissima, anche i Colla Zio cantano: “Ma che sesso mi fai”. Non si dica già che la pandemia ha calmato i bollori.
Brano che pare ispirato a un tema fantasy: separarsi in maniera dolce, senza rancore, essendoci sempre per l’altro. La canteremo spesso, e chi si è appena mollato piangerà tutti i liquidi che ha in corpo.
Elodie contro le aspettative porta un pezzo uptempo, un po’ funkettino, che rimane nella zona di quello che ha fatto con le sue ultime hit o con i The Kolors, per prenderla larga. Gradiremmo un po’ di coreo sul palco. Iconica la frase “per me le cose sono due, lacrime mie o lacrime tue”. Tiè.