A Sanremo, si sa, l’arbitro è sempre cornuto. Venerdì sera quando Geolier s’è aggiudicato la serata delle cover gli hanno dato del venduto, all’arbitro non al rapper, per non avere fischiato fallo, che fuor di metafora sarebbe l’eccesso di voti a favore del medley con la è: Guè, Luchè, D’Alè. Il retropensiero razzista: quelli i voti se li sono comprati. Sabato notte, l’arbitro era cornuto per la ragione diametralmente opposta: aver permesso ad Angelina Mango di strappare la vittoria a Geolier, che fra i due è il più amato dal Paese reale – si vede che nel frattempo i tifosi delle canzonette hanno scoperto che l’album più ascoltato del 2023 è stato quello del rapper.
Succede tutte le volte. Mettete una qualunque combinazione di pubblico a casa, sala stampa, radio, giuria demoscopica, giuria di qualità e degli orchestrali a esprimere una preferenza sulle canzoni del Festival e dagli spalti urleranno e fischieranno e faranno il gesto delle corna. La mamma di quelli che non si fanno fregare dal sistema è sempre incinta.
Da questo vociare, caricato da un mix di razzismo e populismo e foga d’esprimersi subito e ad alta voce, è emersa l’impressione che la giuria della sala stampa abbia ribaltato il verdetto deciso dal televoto. È una cosa che trovate scritta ovunque. È un’idea sbagliata concettualmente e nel merito.
È sbagliata concettualmente perché il risultato finale è frutto della votazione di tre diverse giurie che concorrono a determinare il vincitore con peso più o meno uguale – nel caso di Sanremo 2024, pensando alla finale a cinque, il televoto al 34%, la sala stampa, tv e web al 33% e la giuria delle radio al 33%. Non c’è una giuria meno qualificata di un’altra o meno importante di un’altra. E di conseguenza non può esserci alcun ribaltone, un concetto che si basa sul presupposto sbagliato che il pubblico che vota sia più importante delle altre due giurie. Che ci piaccia o meno, tutte e tre hanno la stessa identica dignità, sancita dal regolamento. Affermare che la giuria della sala stampa ha ribaltato il verdetto del pubblico sovrano equivale a dire che alle ultime elezioni politiche i votanti del Nord Italia hanno il ribaltato verdetto espresso dai votanti del Sud Italia o che gli over 60 hanno ribaltato il voto degli under 30. Un’assurdità.
Che l’idea sia sbagliata anche nel merito lo dimostrano i numeri diffusi dalla RAI alla fine del Festival – mi baso solo ed esclusivamente su questi, non sull’esperienza diretta in sala stampa (non c’ero), né su voci e pettegolezzi. Dietro all’idea di ribaltone c’è il sospetto che la giuria di sala stampa, tv e web abbia cambiato radicalmente il proprio orientamento di voto nella finale a cinque per favorire Angelina Mango contro Geolier che, come è noto, stava facendo numeri incredibili col televoto. Non è andata così. Alla fine della serata di martedì 6, la prima in cui si sono esibiti tutti e 30 i cantanti con i pezzi in gara, nonché l’unica in cui a votare è stata la sola sala stampa, tv e web, Angelina Mango era seconda dietro a Loredana Bertè, Geolier era staccato, al numero 23. Giusto o sbagliato che sia, fin dall’inizio il rapper è stato fra i meno votati dai giornalisti perché non lo apprezzavano o non lo conoscevano a sufficienza.
La sala stampa ha votato di nuovo venerdì, nella serata delle cover vinta da Geolier. A differenza del televoto, che ha accordato al rapper il 43,3% delle preferenze, i giornalisti hanno piazzato Geolier al 28esimo posto, davanti ai soli La Sad e Sangiovanni. Nella votazione finale a cinque, quando il rapper ha incassato la cifra record del 60% dei voti da casa, la stampa è stata coerente e lo ha piazzato al quarto posto davanti a Irama, ma dietro a (nell’ordine), Angelina Mango, Annalisa e Ghali. Si può criticare la sala stampa per avere sottovalutato Geolier, non per essere stata incoerente (per quanto sia possibile e giusto esserlo) nell’arco delle votazioni.
Ad avere votato ancor di meno Geolier è stata la terza giuria, quella delle radio che quest’anno ha sostituito la demoscopica e che per qualche motivo viene citata raramente, forse perché non è un bersaglio facile come la stampa. La giuria delle radio ha votato Geolier mercoledì e venerdì, piazzandolo rispettivamente ottavo (su 15), 26esimo (su 30). Nella finale a cinque di sabato, ha piazzato Geolier quinto (quella della stampa quarto) e Angelina Mango prima (esattamente come la stampa).
Due giurie su tre hanno preferito fin dall’inizio Angelina Mango a Geolier. Non è stata la sala stampa ad avere ribaltato il risultato. È stato un televoto fenomenale a spingere Geolier fino alla seconda posizione. L’arbitro sarà cornuto, ma il fallo non c’era.