Ai Sonic Youth i meme su ‘Goo’ non dispiacciono: «Nulla è sacro» | Rolling Stone Italia
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Ai Sonic Youth i meme su ‘Goo’ non dispiacciono: «Nulla è sacro»

Putin, Kim Jong-un, Black Lives Matter, Jack Kerouac e la copertina dell’album che dal 1990 ispira tributi e parodie. «Non so nemmeno quanto c’entrino i Sonic Youth a questo punto, oramai è arte popolare»

Ai Sonic Youth i meme su ‘Goo’ non dispiacciono: «Nulla è sacro»

I Sonic Youth

Foto: Chris Carroll/Corbis via Getty Images

La foto di Vladimir Putin e Kim Jong-un a bordo della limousine di fabbricazione russa a Pyongyang ha qualcosa d’inquietante, ma si presta a diventare un meme. E difatti ha iniziato a circolarne uno subito dopo in cui allo scatto è abbinata la scritta “Sonic Youth LP”. È solo l’ultimo omaggio/parodia della copertina di Goo.

Pubblicato nel 1990, Goo era il primo disco per una major della band. La copertina era stata disegnata a mano dall’artista e amico della band Raymond Pettibon basandosi su una foto scattata a metà anni ’60 in Inghilterra. Ritraeva Maureen Hindley e David Smith mentre andavano a testimoniare al processo della sorella di Hindley, Myra, e del suo amante, Ian Brady, accusati di aver ucciso diversi bambini nei famigerati Moor Murders.

«Abbiamo ucciso i miei genitori e siamo scappati. Il disegno di Pettibon trasmetteva quell’idea ed è il motivo che m’ha colpito quando mi sono messo a selezionare le immagini per Goo», ci racconta Thurston Moore. «La correlazione tra due criminali in fuga e una gruppo rock che si mette in viaggio sembrava forte all’epoca, e in più c’era un pizzico di letteratura beat alla Jack Kerouac di Sulla strada».

Secondo Moore, il primo omaggio ai Goo è stato probabilmente Spoo, singolo del 1991 dei Prisonshake, una band indie dell’Ohio. Quando la loro etichetta ha chiesto loro di rendere omaggio alla cover di un album noto, loro hanno scelto Goo. «Ci piaceva per la semplicità, il bianco e nero, la riga nera», dice Robert Griffin dei Prisonshake, «era memorabile». Riprendendo dai Residents l’idea di deturpare una copertina celebre, in quel caso Meet the Beatles, il batterista e artista Scott Pickering ha trasformato Hindley e Smith in mostri.

Da allora, le tante parodie hanno trasformato la cover di Goo nella versione Gen X degli artwork di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band o di Abbey Road. Nei meme e sulle t-shirt, Smith e Hadley sono stati sostituiti da coppie d’ogni genere: Walter White e Jesse Pinkman di Breaking Bad; Snoop e Dr. Dre (“Chronic Youth”); Han Solo e la Principessa Leila; Bart Simpson e Milhouse; Putin e Donald Trump (“Chronic Douche”); Brad Pitt e Angelina Jolie; Jeffrey Dahmer e Ted Bundy (qui c’è un collegamento al legame con i serial killer dell’originale dei Sonic Youth); Joe Pesci e Marisa Tomei in Mio cugino Vincenzo; persino i Blues Brothers. Nel 2015 è arrivato un meme (con tanto di magliette) con Taylor Swift e un gatto. Nel 2018, Beyoncé è stata avvistata con una t-shirt che mescolava l’illustrazione di Pettibon e l’artwork di Jay-Z.

«Questi meme hanno vita propria», dice Pettibon. «Fatico ad analizzarli o a dar loro un senso. Qualsiasi tentativo di farlo sarebbe comunque inutile, no? Potrebbe persino rompere l’incantesimo o interrompere il flusso».

L’artista spagnola Paula Garcia ha inserito nella copertina i personaggi di Stranger Things. «L’ho fatto per il carattere iconico della cover» spiega «e per le possibilità di inseri un testo scritto nell’artwork». Lee Ranaldo dei Sonic Youth lo vede come «il fotogramma di un film o la tavola di un fumetto in cui puoi inserire liberamente due personaggi. Credo dica molto di Raymond e della sfumatura quasi diabolica del suo lavoro. Non so nemmeno quanto c’entrino i Sonic Youth a questo punto, oramai è arte popolare».

Non sempre gli abbinamenti sono assurdi o ridicoli. Cresciuta nel New Brunswick, in Canada, Nicole Aline Legault è diventata una fan dei Sonic Youth negli anni ’90. Non riuscendo a trovare materiale della band nella cittadina in cui viveva, si è fatta da sola delle magliette di Goo. Ormai artista multimediale a Montréal, nel 2020 e in pieno Black Lives Matter, ha pensato di onorare la memoria di Breonna Taylor e di Isaiah Lewis, entrambi colpiti a morte dalla polizia. Per coincidenza, a giugno ricorreva il 30° anniversario di Goo. «Adoro quell’album, mi è scattato qualcosa in testa».

Nel suo omaggio a Goo i disegni di Taylor e Lewis sostituiscono quelli di Smith e Hindley. Al posto del testo originale (“I stole my sister’s boyfriend. It was all whirlwind, heat and flash. Within a week we killed my parents and hit the road”) c’è scritto: “The police killed Breonna Taylor. The police killed Isaiah Lewis. It was all whirlwind, heat and flash. No justice no peace. No justice no peace. No justice no peace”. L’immagine è talmente potente che Kim Gordon l’ha twittata. Un’azienda ha contattato Legault chiedendole di farne delle t-shirt, lei ha accettato a condizione che i proventi fossero destinati a un GoFundMe in memoria di Taylor e per contribuire al pagamento di una lapide per Lewis.

Secondo Steve Shelley dei Sonic Youth, che supervisiona gli archivi della band, oggi le parodie di Goo sono centinai, così tante che la band a un certo punto ha preso in considerazione l’idea di raccoglierle in un libro.

Trentaquattro anni dopo la pubblicazione del disco, i membri dei Sonic Youth sono ancora disorientati dai tributi a Goo. «Non pensavamo, e immagino nemmeno Raymond lo pensasse, che l’artwork sarebbe stata replicato tante volte», dice Moore. «Vedere dei pagliacci demagoghi come Putin e Kim Jong-un entrare in questo flusso non è il massimo, perché preferirei non dare alcuna luce a quei due guerrafondai. Ma come ogni cosa nel nostro mondo punk-rock, nulla è sacro».

Da Rolling Stone US.