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Buon compleanno, ‘Buon compleanno Elvis’

Ligabue ha presentato la versione extralarge dell’album che lo ha consacrato 30 anni fa, con sei ore di nuova musica fra tributi, tracce acustiche, rarità, demo, live del 1995 e del 2024, racconti, un nuovo mix. «È come guardare una vecchia fotografia». Ecco ‘Certe notti (Naked)’

Foto: Maurizio Bresciani

Certi album sono un vizio che non ci si vuole togliere mai: più di un milione di persone lo hanno pensato comprando Buon compleanno Elvis nel 1995, e centinaia di migliaia lo pensano ancor oggi, nell’anno del trentennale. Nel giorno del suo compleanno, Luciano Ligabue ha presentato il poderoso omaggio al disco che lo ha definitivamente consacrato. L’idea della sua casa discografica sembra quella di far impallidire tutte le versioni deluxe mai tentate in Italia. Ci saranno sei ore di musica nuova: la versione più contenuta sarà quella da 3 CD, in uscita il 18 aprile; quella più poderosa ne prevede 8, e sarà completa quando gli artisti (ad ora, misteriosi) invitati a reinterpretare i brani dell’album avranno finito il loro lavoro. Il suo, Ligabue lo ha già fatto con una nuova versione Naked dell’album, in cui le canzoni sono reinterpretate: «Sono versioni spoglie, dire che sono versioni acustiche è un po’ limitante, perché ho cercato di riportare quelle canzoni alla versione più vicina a come le ho scritte, su una chitarra acustica, senza basso, batteria e chitarre elettriche, ma cercando di dare loro una vita completamente diversa. Magari vi faranno ballare di meno ma vi faranno provare nuove cose».

Quanto all’album “normale”, è stato mixato ed editato, senza sovraincisioni, con l’apporto del medesimo produttore, Fabrizio Barbacci. E affiancato da una pletora di demo, rarità, registrazioni live del 1995 e del 2024, un disco Tales in cui il rocker racconta la genesi di ciascuna delle 14 tracce. «Abbiamo trovato cose in archivi che non sapevamo neanche di avere. Ci sono alcune demo che fanno quasi tenerezza, non c’erano nemmeno tutti i testi pronti, faccio semplicemente dei vocalizzi. E alcune rarità, come una versione superfunky de La forza della banda suonata dagli Uptown Horns, la sezione fiati dei Rolling Stones dell’epoca. Poi c’è una versione di Kay è stata qui che non c’entra niente con quelle che la gente ha sentito finora, oppure Scusate sono solo questo qua, che nessuno può avere mai sentito ma contiene il germe di quello che sarebbe diventata Sulla mia strada nell’album successivo».

Il legame con quel disco è tuttora fortissimo, ammette Ligabue, anche se ovviamente «è come guardare una vecchia fotografia, si finisce sempre per dire: guarda come cazzo ero conciato». Ovviamente siamo cambiati tutti, ma è cambiata tanto anche l’America, che era in fin dei conti uno dei temi dell’album. «Io non sono mai stato filoamericano, ho sempre ammesso che le mie vere passioni dal punto di vista musicale, cinematografico e letterario venivano da lì ma riguardavano sempre persone che raccontavano i problemi che avevano nel vivere negli Stati Uniti. Compreso Elvis: una delle tre icone musicali più importanti del secolo scorso, che era partito dando uno scrollone enorme all’America solo con qualche movimento del bacino, per poi diventare una spia dell’FBI. Un re che è morto di “troppo”. Troppe calorie, troppe sostanze, farmaci, troppa solitudine, isolamento, noia. Un re che muore sulla tazza del cesso, perché non era più in condizione di evacuare fisicamente, ed è una grandissima metafora, dopo essere diventato quasi una parodia di sé stesso nei concerti a Las Vegas».

Parlando di concerti, le megafeste di compleanno saranno due: un ritorno a Campovolo, a Reggio Emilia, e uno alla Reggia di Caserta. Nel primo caso sono già stati venduti 90 mila biglietti, per Caserta la capienza sarà ovviamente minore, Ferdinando Salzano di Friends & Partners parla di 36 mila posti e avverte che non ci saranno raddoppi di data: «Saranno gli unici due live di Ligabue quest’anno». I due concerti saranno tendenzialmente uguali, per non scontentare nessuno. «Anche stavolta ci saranno sicuramente tutti i gruppi che hanno suonato con me. Ma siccome dobbiamo confrontarci con le altre feste, stiamo lavorando perché abbiano un sapore unico, recuperando cose con cui vorremmo strappare il sorriso. Di più non posso dire». Per ora.

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